Nelle marine di Colussi l’eco dei vedutisti veneziani
trieste. Oggi alle 18 s’inaugura al Salone d’Arte di Trieste (via della Zonta 2) una rassegna del pittore triestino Fabio Colussi, dedicata al tema prediletto della veduta marina, che sarà introdotta da Gabriella Pastor e interpretata sul piano critico da Marianna Accerboni: in mostra24 oli su tela e su tavola inediti, realizzati con grande maestria principalmente tra il 2017 e il 2018. In questa esposizione - scrive Accerboni -Colussi ricostruisce con delicata e calibrata vena lirica il fascino del mare della sua città, Trieste, accostandolo anche a quello di Venezia. La medesima, sottile inclinazione neoromantica, intrecciata a una personale e sensibilissima vena cromatica e a una grande abilità tecnica, caratterizza le sue vedute. Così l’artista sa catturare l’ineffabile luce del nostro golfo, quella magica della Serenissima e la pace della laguna, consegnandoci un angolo di mondo, in cui poter sognare ancora, grazie al prezioso virtuosismo di questo poeta del paesaggio. Fino al 31 dicembre (orario: tutti i giorni 10 · 12 e 16.30 · 19).
Memore di una vena neoclassica, che appartiene culturalmente a Trieste, l’artista prosegue in modo del tutto personale l’antica tradizione di pittori e vedutisti attivi a Venezia nel ‘700 quali Francesco Guardi e Canaletto, vicino al primo per ispirazione poetica e al secondo per l’interpretazione più razionale dei luoghi. Ma, agli esordi, Colussi ha guardato anche ad altri artisti, in questo caso giuliani, come Giuseppe Barison, Giovanni Zangrando, Ugo Flumiani e Guido Grimani. —
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