Non voglio dire no al mio sontuoso vitalizio di facchino
Caro “Il Piccolo”, da tre anni lavoro come facchino in una ditta di traslochi. Volevo annunciare pubblicamente che una volta esaurito il mio mandato non rinuncerò al sontuoso vitalizio che mi spetta. Molti miei colleghi lo fanno. Penso che sia un modo per puntare l'attenzione sugli sprechi e i privilegi di cui gode la casta dei facchini. Ma credo che anche gli operai edili, gli impiegati di call center, i giornalisti precari, i commessi di supermercati o di grandi magazzini e tutti i lavoratori abbiano pieno diritto al loro vitalizio.
Rinunciarvi deve essere una scelta personale. Scusate, ora vi lascio perché devo andare a parlare col fiscalista per spostare i miei soldi in un paradiso fiscale. Credo che opterò per la sala slot dietro casa.
Riproduzione riservata © Il Piccolo