Note di una vita sotto scorta

ROMA. “Nient’altro che la verità”, scritto da Gian Carlo Caselli con il giornalista Mario Lancisi, è un racconto incalzante che rievoca le tappe fondamentali, i valori, gli amici e i nemici che hanno segnato l’avventura umana e professionale di quello che viene definito il «magistrato più scomodo d’Italia».
«È la storia vera di un “uomo di legge” che ha dedicato la propria vita alla giustizia, pur consapevole dei limiti delle norme. Una storia raccontata per la prima volta senza reticenze, senza tralasciare i dettagli più inquietanti: misteri, calunnie, colpi bassi, depistaggi», è scritto nelle note che accompagnano il libro.
Si tratta di un libro dove sono continui, anche se ben distinti e selezionati, gli intrecci fra mafia, economia e politica, con particolari inediti sulle recenti scottanti inchieste svolte sulla ’ndrangheta nel Nord d’Italia. Non ultima l’analisi di come la mafia abbia diversificato i suoi interessi, puntando ad esempio sulle agromafie. Caselli, del resto, è presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, promosso da Coldiretti.
Caselli ha pubblicato vari saggi. I più recenti sono stati bestseller in libreria: Le due guerre e Assalto alla giustizia (entrambi con la collaborazione di Stefano Caselli, Melampo, 2009 e 2011); Di sana e robusta Costituzione (Add editore, 2010); Vent’anni contro. Dall’eredità di Falcone e Borsellino alla “trattativa”, con Antonio Ingroia e Maurizio De Luca (Laterza, 2013).
“Nient’altro che la verità” di Gian Carlo Caselli con Mario Lancisi (pagine 266, euro 18. Piemme edizioni).
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