Odissea a Venezia in una maratona di lettura

VENEZIA. «L'uomo dal multiforme ingegno raccontami, o Musa, che a lungo errò dopo ch'ebbe distrutto la rocca sacra di Troia; di molti uomini le città vide e conobbe la mente, molti dolori patì in cuore sul mare, lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi».
Con questi versi ha inizio uno dei poemi più belli della letteratura antica, l'Odissea. A dar vita al racconto di Ulisse, alle sue avventure per mare e per terra nel lunghissimo viaggio di ritorno verso la patria ci ha pensato l'Università Ca’ Foscari di Venezia con una maratona di lettura non stop di 24 ore. L'impresa aperta al pubblico ininterrottamente inizia oggi alle 11 per terminare domani alla stessa ora nella Scuola Grande e nella Chiesa di San Giovanni Evangelista. Oltre 200 i lettori coinvolti, selezionati dopo numerose giornate di provini, per far sì che ogni personaggio del poema potesse trovare una voce diversa, dando vita a un gioco corale di grande effetto.
A fare da contrappunto alla lettura ci sarà per ogni canto un accompagnamento musicale realizzato con strumenti diversi (dal flauto alla chitarra elettrica) scelti in regione delle vicende narrate. Nell'impresa si alterneranno lettori di tutte le età, dai 14 ai 77 anni, e di tutte le professioni, provenienti in gran parte da Venezia e provincia ma anche dal Friuli. Tra gli intenti del progetto oltre a quello di far conoscere più diffusamente uno dei più straordinari capolavori della letteratura greca, anche quello di coinvolgere la popolazione veneziana in un'iniziativa mai prima proposta nel territorio lagunare. «Abbiamo voluto tentare una sinergia - spiega il professor Filippomaria Pontani - con una città straordinaria ma fortemente disgregata dal punto di vista sociale. Compito dell'Università, che troppo spesso resta chiusa in se stessa, è anche quello di aprirsi al tessuto urbano e sociale».
Pontani non è nuovo a esperimenti di questo tipo: già nel 2001 organizzò per la Normale di Pisa una prima maratona dell'Odissea, ora il bis a Venezia. «Abbiamo scelto l'Odissea - spiega - per la sua estrema attualità e la coralità delle voci. Quello di Ulisse è il racconto di un interminabile ritorno a casa alla fine di una guerra lunga e crudele, è la storia di viaggiatori senza patria e di 'migranti' che sul loro cammino controverso e periglioso incontrano l'ospitalità senza frontiere di popoli lontani ma anche l'inospitalità di mostri senza leggi. È il poema della costanza e delle esitazioni di un uomo dall'intelligenza multiforme assetato di conoscenza, ma è al contempo la storia di tutti coloro che Odisseo incontra nel suo viaggio. Questo testo è stato letto in mille modi diversi specie come allegoria del viaggio e della vita. Ogni epoca ha trovato una sua chiave di lettura. Noi siamo sicuramente in questi anni dinnazi a fenomeni di viaggi per mare assai perigliosi, esattamente come quello di Ulisse. Il mare di Odisseo è lo stesso che oggi viene attraversato da altri viaggi verso l'ignoto. L'Odissea è un susseguirsi geniale di incredibili incontri, a volte umani, a volte divini, talvolta ostili, ma per lo più ospitali in paesi mai visti prima. Senza voler essere retorici è indubbio che nel bene o nel male la nostra civiltà sia nata dall'incrocio di genti che andavano viaggiando. Mi auguro che questo messaggio venga colto dal pubblico che verrà a sostenerci».
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