“Palinsesti” di arte contemporanea viaggio verso altri mondi, interiori
SAN VITO AL TAGLIAMENTO
Si apre sabato, alle 16.30, al teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, la XXVII edizione della rassegna d’arte contemporanea Palinsesti, organizzata dal Comune. Si parte dal Castello, dov’è presentato il progetto espositivo “Notturni” volto a indagare il rapporto dell’uomo con l’universo, inteso come infinito spaziale e temporale, ma anche come luogo del “non conosciuto”, della spiritualità, dell’origine di tutte le cose, della possibile catastrofe. La mostra, curata da Giorgia Gastaldon, coinvolge due artiste visive italiane: Silvia Mariotti e Maria Elisabetta Novello. Con le opere del progetto Melancholia, Mariotti affronta il tema dell’universo come luogo dell’ignoto e causa di una sempre possibile catastrofe: il titolo stesso, citazione dell’omonimo film di Lars von Trier del 2011, riconduce infatti alla precarietà e caducità delle nostre esistenze, individuali e collettive. Novello con la mostra Atlas, rinvia invece alla pratica millenaria dell’uomo di ricorrere alle mappe celesti e alla lettura delle stelle per orientarsi nei suoi viaggi per mare e per terra. In questo progetto monografico il cielo notturno è infatti interpretato come paradigma dell’inafferrabilità del tempo e dello spazio, ma anche, parallelamente, come luogo di conoscenza e orientamento. A corollario di questa esposizione si tiene anche la performance Ciò che resta del fuoco, realizzata in collaborazione con la compagnia di danza contemporanea Arearea.
All’Essiccatoio Bozzoli è ospitata la personale di Paolo Comuzzi, curata da Giada Centazzo e Antonio Garlatti. Nella videoinstallazione Diario d’impermanenza, site specific per l’Essiccatoio, l’artista, utilizzando la tecnica del videomapping, ripropone su una parete l’immagine delle finestre presenti nella stanza, ma che si affacciano su altri spazi, luoghi, mondi, conducendoci in un viaggio introspettivo, che si dipana in zone periferiche, di confine.
Si rinnova in questa decima edizione, curata da Michela Lupieri, anche il connubio tra Premio In Sesto e Antiche Carceri di San Vito al Tagliamento, le cui celle ospitano per la durata della rassegna, a carattere internazionale, l’esposizione dei progetti elaborati da Ulrike Schulze, Alberto Scodro e Nataša Sienčnik, insieme a una selezione delle loro opere. Gli artisti provengono dalla Renania Settentrionale-Vestfalia, dal Veneto e dalla Carinzia.
Una sezione del premio, curata da Giada Centazzo – che verrà inaugurata sabato alle 11 – è allestita alla Fondazione Ado Furlan di Pordenone (via Mazzini 51). Espone l’artista francese Mathilde Caylou, vincitrice della scorsa edizione del Premio In Sesto con Frozen River, una scultura in vetro trasparente con intrusioni di minerali colorati. A Casa Furlan, Caylou propone una selezione di opere in vetro che rappresentano la sua ricerca.
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