Paolo Conte Pat Metheny e la Abbagnato al “Vittoriale”
ROMA. Il «rifugio della grazia»: questo era il Vittoriale per Gabriele d'Annunzio, un luogo capace di riflettere nella bellezza e nella magnificenza la sua «vita inimitabile». Qui, in questo paradiso del piccolo centro di Gardone Riviera, il prossimo 21 giugno aprirà i battenti il Festival del Vittoriale tener-a-mente, la storica manifestazione che, attraverso i linguaggi artistici, ogni anno fa riecheggiare l'indomito spirito del Vate. Inaugurato nel lontano 1952, il Festival vede da quattro anni al timone una giovane coppia di direttori, Viola Costa e Luca Faustini di re:think-art, a cui la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani ha affidato la direzione artistica. «Il nostro festival vuole dare nuova centralità a D'Annunzio, non in maniera filologica ma recuperandone l'anima», dichiara Costa. «D'Annunzio era un uomo moderno, un avanguardista elegante e sofisticato», continua, motivando proprio nella volontà di rendere omaggio al peculiare stile dello scrittore la scelta per la manifestazione di un cartellone «che accolga le eccellenze dei diversi settori, dal rock al pop, dalla danza al teatro, dalla musica classica al circo». «La qualità - aggiunge - non è in discussione, e non accettiamo compromessi».
Ricchissimo il cartellone: dall'apertura affidata a Paolo Conte (21 giugno, unica data italiana, con 600 persone in lista d'attesa) fino a Giorgio Albertazzi (che chiuderà la rassegna il 3 agosto con «Il Mercante di Venezia»), passando per Pat Metheny, Fiorella Mannoia, Martha Graham Dance Company, Eleonora Abbagnato, Damon Albarn, l'Orquesta Buena Vista Social Club, Burt Bacharach, i The National, il duo circense Okidok, Pippo Del Bono e Petra Magoni. Nel Laghetto delle Danze (voluto da d'Annunzio a forma di violino in omaggio a Gasparo da Salò) si svolgerà invece il consueto appuntamento con il tradizionale reading dedicato alle opere del Vate: protagonista sarà Alessandro Haber, che si cimenterà ne «Il demone seduttore», una selezione di passi erotici dal «Solus ad solam» e di lettere inedite alla contessa Mancini.
Riproduzione riservata © Il Piccolo