Paolo Rossi con Pino Roveredo al Caffè San Marco

Dal ricordo tragicomico delle serate alle Feste dell'Unità al dialogo in sogno con Berlinguer, dalla paternità spiegata a San Giuseppe alla difficoltà di ritrovarsi proprietario di un cane lupo antidroga fin agli incidenti di scena recitando Beckett con Gaber e Jannacci: ogni capitolo del nuovo libro di Paolo Rossi “Meglio dal vivo che dal morto”, edito da Solferino, mescola l'alto e il basso, il cabaret del Derby e il Riccardo III. Paolo Rossi presenta il suo libro per la prima volta a Trieste in un incontro pubblico in programma domani alle 11 all’Antico Caffè San Marco e lo fa in compagnia di un grande amico triestino, lo scrittore Pino Roveredo. La biografia-confessione di Rossi è in stile monologo ed è intriso dei suoi tempi comici, del suo stile inconfondibile. É una storia rigorosamente apocrifa e anarchica. «Per mettere ordine nella mia vita ci vorrebbe un governo tecnico», conclude l’autore, tra sorriso e nostalgia.

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