Patti disattesi, moti e disertori: il ’14-’18 al Circolo della stampa

In corso Italia 13 parte un ciclo di incontri dedicati ai temi della Grande Guerra. Venerdì “Dispacci da Trieste” con il professor Wedrac dell’ateneo di Vienna

TRIESTE Il Circolo della stampa propone, da questa settimana, un ciclo di incontri su argomenti legati alla Grande guerra. Il primo, dal titolo, “1914-18, dispacci da Trieste”, si terrà venerdì alle 17.30 nella sede di corso Italia 13 e avrà quale relatore il professor Stefan Wedrac, storico dell’Università di Vienna.

Si parlerà dello sguardo della capitale sulla “città fedelissima”, che era formalmente il motivo dell’entrata in guerra del Regno d’Italia contro l’Impero d’Austria. All’inizio delle ostilità il Comune, dov’erano in maggioranza i liberalnazionali di orientamento irredentista, era stato sciolto ed era stato insediato quale commissario il conte Hans Krekich-Strassoldo.

I rapporti sulla nostra città, che periodicamente l’alto funzionario inviava a Vienna, saranno il punto di partenza per riflettere sulla percezione che nella capitale imperiale si ebbe degli umori e dei moti triestini, delle misure adottate, dei problemi della città in guerra e della finis Austriae nel Litorale.

Due gli incontri in programma con il professor Francesco Leoncini dell’Università di Venezia: il primo, il 23 febbraio, sarà dedicato alla “Legione cecoslovacca”. Si tratta di disertori dell’esercito austroungarico e prigionieri di guerra che si aggregarono all’esercito italiano, con il beneplacito governativo, grazie all’opera organizzatrice di Milan Rastislav Štefánik.

Il secondo incontro sarà incentrato sul “Patto di Roma”, il documento varato dal Congresso delle nazionalità oppresse dall’Impero austro-ungarico soggette agli Asburgo svoltasi nel 1918. La conseguente dichiarazione (appunto il Patto) per l’abbattimento della Monarchia danubiana e per un’intesa italo–jugoslava, costituiscono l’atto di nascita di quella che sarebbe stata la Nuova Europa. Questo passaggio venne rimosso al momento delle trattative di pace ed è stato a lungo trascurato dalla storiografia.

Seguirà, a data da destinarsi, l’incontro della professoressa Paola Schulze, dell’Università di Trieste, su “Pittura e poesia nella prima guerra mondiale”. Concluderà il ciclo una conversazione con letture dal titolo “L’orfana di Trieste”. A parlare dell’omonimo libro di Carolina Invernizio sarà Luciano Santin. Il romanzo descrive una Trieste immaginaria e improbabile, in cui agisce Teresa Prandi, sorta di Mata Hari irredentista, che fugge poi in Italia per andare a combattere nelle file grigioverdi fingendosi uomo.

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