Per Eco un breve addio laico. Poi verrà cremato

MILANO. Durerà «non più di un'ora» la cerimonia laica per l'ultimo addio a Umberto Eco, domani alle 15 nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco, a Milano. Poi l'autore de “Il nome della rosa” «sarà cremato in forma strettamente riservata». Lo racconta l'editore e amico di una vita Mario Andreose, spiegando che la lista «degli interventi delle autorità di governo e delle figure di maggior rilievo si sta definendo i queste ore».
«Verranno - conferma - i sindaci con gonfaloni di Alessandria, la sua città natale, di Monte Cerignone, il suo buen retiro e di San Leo». I vertici dell'Università di Bologna porteranno a Milano la toga dell'Alma Mater dove Eco era professore da oltre 41 anni. Gli interventi dovranno essere inevitabilmente brevi, compresi quelli degli amici intimi e dei compagni della sua nuova avventura, “La nave di Teseo”, a cui ha lavorato fino all'ultimo.
«Perdiamo un'epopea non solo un uomo ma per me era Umberto. Lascia più di un vuoto, una voragine». Così l'attore teatrale e drammaturgo, Moni Ovadia, in visita alla famiglia di Umberto Eco. «Era un uomo che non aveva nessuna prosopopea di sé, lui che era un vero gigante del pensiero non aveva nessun senso di compiacimento - ha aggiunto -. Oltre ad essere un grande cultore dell'umorismo, aveva una leggerezza nelle relazioni tra le persone straordinaria per un uomo di quella caratura. A volte aveva i comportamenti quasi di un ragazzo». Oltre a Moni Ovadia ieri mattina ha fatto visita alla salma anche il giornalista e conduttore tv Gad Lerner.
«Era veramente un grandissimo, un gigante internazionale che ha fatto tanto per l'Italia e per la cultura italiana», ha detto l'editrice Inge Feltrinelli, dopo la visita alla famiglia nella casa milanese. «Ricordo la sua generosità intellettuale - ha aggiunto - Era veramente un grande amico sempre pronto a fare qualsiasi cosa per tutti». Di recente Eco aveva intrapreso una nuova avventura editoriale con la “Nave di Teseo”, di Elisabetta Sgarbi. Una scelta «fantastica e coraggiosa», secondo Inge Feltrinelli, «che anche noi promuoviamo e la settimana prossima farò una visita in ufficio da loro».
Anche il pittore e disegnatore Tullio Pericoli ha fatto visita alla salma. Di Pericoli sono noti sopratutto i ritratti fatti al semiologo e filosofo in tanti anni di amicizia. «L'ho visto l'ultima volta a metà dicembre nel bar dove andava di solito a prendere l'aperitivo - ha spiegato - per parlare del progetto di una mostra, in occasione del festival che organizzava a Camogli. Gli proposi di fare una mostra di suoi ritratti, disegnati da me, e lui disse che era una buona idea, ma si sarebbe sentito troppo narciso».
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