Poesia tra libertà e disagio nell’Italia di Rosselli e Merini Ritratti di donne visionarie

Renzo Paris e Annarita Briganti firmano due libri che raccontano le grandi poetesse illustrandone opere e vite, non prive di salite. Domani la presentazione.

La generazione poetica degli anni ’30 ha restituito grandi autori in versi, una generazione che ha vissuto il dramma della guerra e successivamente un’epoca di ricostruzione, conflitti freddi, crisi politiche ed economiche. Insomma chi ha vissuto allora ha proiettato nell’opera un bagaglio considerevole di esperienze, tanto più se a farlo sono due tra i nomi più autorevoli della poesia italiana, il cui codice comune è stato anche il disagio psichico: Amelia Rosselli e Alda Merini. Verranno presentati domani a Pordenonelegge (Auditorio Istituto Vendramini, ore 15) i due ritratti delle poetesse, confluiti nei libri “Miss Rosselli” (Neri Pozza, pag. 236, euro 18) del poeta, scrittore e saggista Renzo Paris e “Alda Merini. L’eroina dl caos” (Cairo, pag. 156, euro 14) a firma della scrittrice e giornalista Annarita Briganti. Due ritratti che non solo descrivono queste due vite, ma arricchiscono i profili tracciando l’affresco di un’epoca, di un’Italia bellica con le sue conseguenti dinamiche politiche ed economiche. Lì vivono anche Amelia Rosselli e Alda Merini, la prima a Roma, la seconda a Milano. Due nomi che sono ormai dei classici, vite complesse, abitate da un disagio psichico a cui le due poetesse hanno reagito diversamente, Rosselli più inquieta, Merini più determinata a mantenere un aggancio sulla realtà, capace di una socialità più intensa. Il merito dei due libri è anche l’incisivo approfondimento storico. Renzo Paris e Annarita Briganti ci mostrano le condizioni della malattia prima e dopo la legge Basaglia. Briganti si avvale (anche) delle testimonianze di chi era più vicino a Merini, le figlie, ma soprattutto gli amici che l’amavano come il cantautore Giovanni Nuti o Giuliano Grittini, il fotografo che la immortalò nuda, un’immagine simbolo sulla bellezza della libertà, non da tutti compresa. Renzo Paris vanta invece una lunga amicizia con Rosselli e ripercorre gli anni della loro intensa relazione amicale, non senza approfondire la drammatica vita di Rosselli prima del loro incontro. A cominciare dal delitto Rosselli, l’atroce omicidio dei due fratelli ad opera dei fascisti francesi, i cagoulards. Amelia Rosselli perse in questo modo tragico il padre, aveva sette anni. Così iniziarono le visioni e i deliri di tipo persecutorio che peggioreranno fino al suicidio, avvenuto l’11 febbraio del 1996, tra l’altro lo stesso giorno in cui si tolse la vita un’altra grande poetessa, Sylvia Plath (lei nel 1963). Si disvelano profili alimentati anche da una scrittura “emotiva” ma sempre oggettiva, che può permettersi considerazioni personali, riflessioni che includono il panorama poetico nazionale. Paris ci conduce nel fermento della letteratura romana, i fertilissimi anni Sessanta, quando i nomi più attivi erano quelli di Pasolini e Moravia, tra i primi a riconoscere il talento di Rosselli, oltre a Bazlen. Così come Briganti ci restituisce l’affresco storico di una Milano distrutta e una Merini dodicenne costretta al trauma delle bombe, alla perdita della casa e allo sfollamento. Tanti sono i punti in comune tra le due poetesse, pur così diverse stilisticamente, entrambe visionarie, amanti della musica, figlie di famiglie affettivamente distanti. Due biografie che ci aiutano a fare chiarezza sulla grande poesia femminile dello scorso secolo. —

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