Quando Borges si innamorò del tango
Il tango e Jorge Luis Borges, un rapporto poco noto ma molto stretto. Per ricordare i trent'anni della morte dello scrittore argentino sono state pubblicate a Buenos Aires quattro conferenze del 1965, raccolte in un libro dal titolo “El tango”.
In un'Argentina dove ormai da mesi si moltiplicano gli eventi sull'autore di “El Aleph”, morto a Ginevra il 14 giugno del 1986, si sottolinea che l'importanza dei quattro testi non deriva dalla sua erudizione sul tango ma dalle tante descrizioni dei vecchi quartieri di Buenos Aires dell'epoca: per esempio, le sue strade sterrate, le case e i postriboli.
Una Buenos Aires dalla quale Borges ha tratto ispirazione per molti dei suoi racconti e poesie degli anni della gioventù. In una delle conferenze spiega, per esempio, che il suo interesse nei confronti del tango era nato nello studio «del mio vecchio vicino di Palermo, il poeta Evaristo Carriego», facendo così riferimento a uno dei quartieri più tradizionali della capitale argentina.
Quando molti anni prima delle registrazioni Borges iniziò a studiare il tango non esistevano molti saggi o studi sulla storia di quello che è il ritmo simbolo di Buenos Aires. Lo scrittore sottolinea di aver intervistato personaggi che gli raccontarono vicende, aneddoti, episodi, oltre ai nomi dei musicisti e dei luoghi dove si ballava.
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