Quell’impero sul mare che la città (ri)sogna

Incontro a tre voci con Maneschi, Borruso e Hatzakis
La motonave Victoria, considerata la più bella unità del Lloyd Triestino
La motonave Victoria, considerata la più bella unità del Lloyd Triestino

TRIESTE L’Italia ha un’unica compagnia di navigazione nel settore dei container. Si chiama Italia Marittima e ha sede a Trieste. Ma al Molo Settimo arrivano anche le meganavi di Maersk, Msc e Cma-Cgm, di società cinesi e arabe. Le principali compagnie turche hanno fatto di Trieste il capolinea della più affollata autostrada del Mediterraneo per quel che riguarda i traghetti ro-ro.

La greca Minoan, di proprietà dell’italiana Grimaldi, ha riaperto la via per la Grecia sia per le merci che viaggiano via camion che per i passeggeri, un’altra linea italiana è attiva con l’Albania. E di fronte a piazza Unità, nella bella stagione, tutti i triestini possono ammirare gli scenografici arrivi delle navi di Costa e sporadicamente delle altre principali compagnie di crociera.

Il paragone con i fasti del passato, quando il Lloyd Austriaco prima e quello Triestino poi giganteggiavano in tutti i mari del mondo e le più belle navi del Mediterraneo uscivano dai cantieri triestini, non regge totalmente, eppure il patrimonio storico e di conoscenze non è andato disperso e nemmeno al confronto con un mitico l’altro ieri, Trieste oggi sfigura del tutto. La conferma al ragionamento va cercata nell’incontro sul tema “Trieste e le compagnie di navigazione” che si svolgerà oggi alle 17.30, al Circolo delle Generali in piazza Duca degli Abruzzi 1 (VII piano).

Italia Marittima è l’erede del Lloyd Triestino che proprio quest’anno festeggia il 180esimo anniversario della propria fondazione e che sta per essere onorato di una mostra rievocativa che viene allestita proprio in queste settimane all’ex Centrale idrodinamica del Porto vecchio. Sarà il suo presidente, Pierluigi Maneschi (che è anche il proprietario della società che ha in concessione il Molo Settimo, ndr) a tratteggiare in prima persona il presente della compagnia e il ruolo che essa potrà ritagliarsi in futuro.

Italia Marittima ha 350 dipendenti e con un fatturato annuo di 1,3 miliardi è oggi la terza azienda del Friuli Venezia Giulia. Nel 1998 è stata acquistata dal Gruppo Evergreen di Taiwan che è al quarto posto al mondo tra le compagnie di container. A essa è legata una buona fetta del mantenimento delle tradizioni marinare cittadine. A Trieste un ruolo fondamentale in questo ambito lo ha esercitato la comunità greca e il greco-triestino Michael Hatzakis è oggi il vicepresidente della Minoan (di proprietà dell’italiana Grimaldi) che con le sue navi è tornata a collegare la città con il Paese ellenico. Domani potrebbe annunciare che, a differenza di quanto accaduto l’anno scorso, i traghetti passeggeri saranno attivi anche nella stagione migliore, in luglio e agosto. Ma presto potrebbe rinascere anche una piccola compagnia locale capace addirittura di rispolverare il mitico nome di Lloyd Triestino. Giacomo Borruso, ora presidente dell’Interporto di Fernetti, che da anni sta lavorando al progetto, all’incontro avrà l’occasione di illustrarlo.

Il dibattito trae spunto dal libro del giornalista de “Il Piccolo” Silvio Maranzana dal titolo “Il sogno adriatico. Un suggestivo viaggio dentro tre secoli di supremazia sul mare che Trieste sta riscoprendo” (Luglio editore). Nel libro di Maranzana, che sarà anche il moderatore dell’incontro di domani, si mischiano appunto passato e presente e tra racconti e aneddoti attorno a figure mitiche del passato locale tra le quali ad esempio Pasquale Revoltella e Karl Ludwig von Bruck, si possono seguire anche recenti reportage sulle rotte turche e greche o lungo le strade costiere albanesi e montenegrine. La cognizione del tempo va persa, ma la sensazione che resta è che non tutto è andato perduto.

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