“Ricordare, portare al cuore” con gli attori dello Stabile
TRIESTE
Un taglio squarcia la foto storica di un gruppo di esuli di Pola all’imbarco della motonave Toscana: donne, bambini in attesa di lasciare la terra natale. È questa l’immagine scelta da Paolo Valerio per “Ricordare, portare al cuore”, il progetto incentrato sulle complesse vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra, che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia presenterà in live streaming in occasione del Giorno del Ricordo domani a partire dalle 9.
Una scelta - quella dell’immagine - che evoca simbolicamente molti aspetti di una difficilissima pagina della storia del Novecento, che ha lasciato segni profondi in coloro che la vissero e in particolare in questo territorio, che conobbe - oltre alla crudeltà della seconda guerra mondiale - un lungo periodo alla fine del conflitto, irto di lacerazioni e paure.
In questo difficile passato si addentra “Ricordare, portare al cuore” a cura del nuovo direttore dello Stabile, Paolo Valerio, che intrecciando i linguaggi del Teatro e della Storia, intende porre in luce assieme alle storie di chi visse quel periodo, il suo eterno monito alla pace.
Gli attori della compagnia – Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos – hanno lavorato in questi giorni proprio nei luoghi-simbolo degli eventi del secondo dopoguerra, che tracciano un dolente itinerario nella storia e nella geografia del territorio: la Foiba di Basovizza, il Centro Raccolta Profughi di Padriciano, fino al Magazzino 18 nel Porto Vecchio, dove ancora sono conservati mobili, oggetti ed effetti personali degli esuli che partivano per mete lontane, proponendosi di recuperare in un secondo momento le proprie cose… Contesti che aiuteranno a percepire le durezze vissute da chi dopo il conflitto lasciò le proprie terre destinate - con gli accordi di pace del 1947 - a restare jugoslave e affrontò un destino di povertà, incertezze e sofferenza.
Atmosfere, documenti storici e iconografici, testimonianze, interviste compongono il contributo video, che mantiene però un’intensa dimensione poetica, nelle immagini e nei testi, come ben evidenzia uno dei passi più toccanti del lavoro drammaturgico, composto da Marco Ongaro assieme a Valerio: «Ci voleva un popolo che se ne andasse, che rinunciasse al contagio della vendetta. Altrimenti saremmo ancora tutti lì a squartarci. Siamo italiani della pace. Chi ha vinto la guerra non sappiamo. La pace l’abbiamo vinta noi. Per non dimenticare, sì. Per ricordare che abbiamo spezzato la catena dell’orrore, a nostre spese. Anche per voi».
La conoscenza, il ricordo del passato, il saperlo “portare al cuore” sono la chiave per comprenderne e perpetuarne l’insegnamento, soprattutto verso le generazioni future: per far sì che quel “taglio” sulla fotografia non sia più soltanto lacerazione, dolore, ma possa significare anche un “andare oltre”, verso un futuro di costruzione, di rispetto, di pace.
Il video dello Stabile è stato curato da Giulio C. Ladini per Zunami Films Studio; per le riprese realizzate al Magazzino 18, al Centro di Documentazione del Sacrario della Foiba di Basovizza, al Centro Raccolta Profughi di Padriciano, lo Stabile ha collaborato strettamente con Irci, Lega Nazionale, Unione degli Istriani.
Dopo il successo ottenuto da “Trieste e la Memoria. Un viaggio nella città”, che ha sfiorato le 40.000 visualizzazioni, questo nuovo contributo video verrà diffuso con le medesime modalità.
Dalle 9 di domani, “Ricordare, portare al cuore” sarà in live streaming gratuito, e rimarrà disponibile fino al 19 febbraio.
È rivolto a tutti gli interessati e in particolare alle scuole. Il link per la visione è https://www.ilrossetti.it/it/spettacoli/ricordare-portare-al-cuore-2938
Altre informazioni sono disponibili sul sito del Rossetti, www.ilrossetti.it e al numero 040-3593511. —
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