Riparte la tournée delle marionette di Podrecca

Il 5 e 6 gennaio all’Argentina di Roma con “Dai 3 ai 93-Una magnifica invenzione” di Della Polla e Guerrato
Silvano Trieste 21/04/2015 Laboratorio del Rossetti, il restauro delle Marionette di Podrecca
Silvano Trieste 21/04/2015 Laboratorio del Rossetti, il restauro delle Marionette di Podrecca

ROMA. Nessuno, dopo averlo visto una volta, può dimenticare il pianista Piccolowski, invasato della sua arte dalla gran capigliatura che suona il suo strumento come un vero, appassionato musicista, pur essendo solo una marionetta, o il recital del soprano Sinforosa Strangolini. E sono solo due dei tanti numeri e personaggi nati dalla fantasia e dall'arte di Vittorio Podrecca (1883-1959), creatore, perché affascinato dalla grande tradizione russa del teatro di figura, di marionette storiche, che al loro apice furono più di 1200 e che oggi sono nuovamente in tournée. Dopo quasi vent'anni di assenza, tornano il 5 e 6 gennaio all'Argentina a Roma, la città in cui fu fondata la Compagnia dei Piccoli nel 1914 da quello che sembrava avviato a diventare un giurista di successo e che ne fu promotore, impresario e direttore, con l'aiuto di Luigi Fornaciari della Casa Ricordi e del marionettista napoletano Giovanni Santoro, suscitando presto ammirazione in tutto il mondo intellettuale, oltre che in spettatori grandi e piccini.

Quelle marionette, perché non andassero disperse dopo la morte del loro animatore il cui lavoro è stato portato avanti per qualche anno dai suoi collaboratori più stretti, sono divenute nel 1979 patrimonio del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, grazie a una legge regionale, e furono specializzate sin dall'inizio in spettacoli musicali, nell'allestire di volta in volta, brevi opere composte talora appositamente per loro (come 'La bella addormentata nel bosco’ di Ottorino Respighi), riduzioni liriche o in prosa, favole, caricature e bozzetti folcloristici italiani e stranieri, in una cornice scenica che si avvaleva di pittori divenuti poi notissimi, tra i quali Enrico Prampolini. Non a caso uno dei primi grandi estimatori fu Arturo Toscanini che ne finanziò spettacoli e tournée, sottolineandone la qualità musicale e definendole «un fenomeno unico dell'arte teatrale: piacciono a me, alla mia famiglia, al mio autista, alla mia cuoca, ai bambini del mio autista e della mia cuoca».

Oggi in regione esiste una scuola di marionettisti nata perché i Piccoli possano continuare a esistere. Dopo un accurato restauro nel laboratorio del Teatro Stabile del Fvg, Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato hanno riportato in vita i numeri più celebri del repertorio classico, in 'Dai 3 ai 93-Una magnifica invenzione’, uno spettacolo spassoso e commovente che è anche un omaggio a quella che è stata la più longeva e celebre compagnia teatrale italiana del ’900, col fascino dei suoi pupazzi dai mille fili realizzati come piccole sculture, vere opere d'arte portate in scena come fossero attori in carne e ossa e che hanno girato tutto il mondo, seducendo a loro tempo da Gabriele D'Annunzio a Charlie Chaplin, da Maurice Ravel a Greta Garbo.

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