“Sfumature” per signore nella terza età e quattro amiche da Oscar vanno in tilt



Le quattro amiche di lunga data Carol, Vivian, Diane e Sharon ricordano per molti aspetti le più giovani Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha di “Sex and the City”. C'è la romantica, quella che cerca il sesso senza amore, la maestra di stile e quella di cultura. Molti anni dopo, perchè le protagoniste di “Book Club–Tutto può succedere” hanno oltre sessant'anni e hanno deciso di trasferirsi in blocco dalla frenetica New York alla più assolata, ma altrettanto patinata, California.

Chissà se la celebre sitcom ha davvero condizionato il lavoro del regista e produttore Bill Holderman, di sicuro non mancano riferimenti, né omaggi più o meno espliciti alle commedie di Nora Ephron. La pellicola mette in scena una classica storia di solidarietà tra donne, che qui sono mostri sacri del calibro di Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen e Mary Steenburgen, tre Premi Oscar su quattro. Intorno al mito costruisce personaggi autoreferenziali e micro-citazionisti, al contempo celebra amicizia, sesso, amore e un fenomeno, quello dei book club, sempre più diffuso soprattutto nei paesi anglosassoni.

Questa in sintesi la trama. Diane (Diane Keaton) è da poco rimasta vedova dopo quarant'anni di matrimonio. Vivian (Jane Fonda) si diverte con gli uomini senza alcun tipo di legame. Sharon (Candice Bergen) è ancora alle prese con un divorzio che sta andando per le lunghe. Carol (Mary Steenburgen) è in piena crisi matrimoniale. A sconvolgere in maniera esilarante le loro vite è la lettura del famigerato romanzo “Cinquanta sfumature di grigio” dell'autrice britannica E. L. James. Esperienza che le manda letteralmente in tilt, riaccendendo in loro la passione e dando una svolta alle loro esistenze. Il risultato è una rimpatriata stellare che ha già fatto esultare il box office americano, tanto che un sequel è già in cantiere.

Diane Keaton, vedova con due figlie apprensive, è la narratrice che ci conduce dentro la storia, la sua Diane le è stata cucita addosso, è l'intellettuale del gruppo, elegante dentro quel suo look androgino, timida nel profondo. Ma è Jane Fonda a bucare lo schermo, una bellezza stupefacente nonostante abbia spento già ottanta candeline, e una grande capacità di non prendersi troppo sul serio, mettendo in scena una regina del botulino e del fitness. È alle prese con il personaggio più interessante la Bergen, con il più adorabile e fragile la Steenburgen.

L'autrice del romanzo capace di scatenare i loro istinti compare in uno spassoso cameo assieme al marito, ma nel cast figurano, tra gli altri, anche Andy Garcia, Don Johnson, Richard Dreyfuss e Wallace Shawn.

Solo stelle nell'opera prima di Bill Holderman, produttore di fama ad Hollywood, e una buona dose di ironia e cinismo. Altri punti di forza, quel riferirsi all'amore e al sesso in modo politicamente scorretto anche ad una certa età, infine un retrogusto dolceamaro.

Prevedibile, certo, ma al di sopra della maggioranza delle commedie sentimentali contemporanee e pronto a sfidare più di un preconcetto. Non esiste un limite d'età per amare, essere amiche e riscoprirsi prima di tutto donne, per riaccendere i bollenti spiriti, sperimentare o ridare vita ad uno stanco mènage familiare. Tra le righe, tutto questo, tema raccontato con leggerezza dalle migliori attrici della cosiddetta New Hollywood.

Riproduzione riservata © Il Piccolo