Silvia Calderone a Udine con i volti del transgender

È tosta, Silvia Calderoni. È un’attrice che se la vedi una volta ti resta dentro. Impressa per la sua figura, il suo modo di muoversi, i timbri del suo parlare. Lo stare in scena. Meglio: l'essere in scena. Perché, contrariamente alle abitudini del teatro, i suoi non sono personaggi. Ma sono i mutevoli, moltiplicabili tratti della sua personalità. «Una diaspora rabbiosa», dice lei, usando le parole che condivide con Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, i registi del gruppo Motus, che ne hanno fatto la punta di diamante di un teatro che non si accontenta di “interpretare”.
L’occasione per conoscere Calderoni, musa teatrale irrequieta, capita stasera (ore 21, e anche domani, 21.30, al Teatro San Giorgio di Udine). Il cartellone di Teatro Contatto ha programma “MDLSX”, titolo in cui è totalmente protagonista: nervosa, atletica, sovraesposta. Frammenti video di questo spettacolo, unico e personale, un po’ dj/vj set, un po’ autobiografia, si possono trovare in rete. Basta soltanto riuscire a digitare quell’impossibile sequenza di consonanti nei repertori di immagini di Vimeo o di YouTube, ma anche tra le piattaforme social, dove ritrovare ‘postata’ questa personalità speciale. Un suggerimento: ricordare che dietro a quel titolo si palesa il romanzo “Middlesex” di Jeffrey Eugenides (Premio Pulitzer nel 2003), chiave letteraria per entrare in una sfera che si ribella a ogni tentativo di inquadramento e definizione.
Non solo fiction narrativa, ovviamente, perché "MDLSX" è teatro, ma è anche manifesto politico e dichiarazione d’identità e di genere: quello sfuggente tag che il nostro presente, non senza clamori, polemiche, avanzamenti e bruschi cambi di direzione, ha messo in gioco. Gender o transgender. Scelta o coercizione. Il mito antropologico che per i greci era una creatura nata da Ermete e Afrodite (da cui la parola ermafrodita) e che la lingua ha condensato in un'espressione duale: androgino. Da un personaggio che attraversa il tempo, come l'Orlando di Virginia Woolf, a single transitive, contemporanee, complicate, MtoF e FtoM, fino alla sfida morale con cui in Rete si agganciano occasioni transessuali nelle gallerie “tranny”. Dimensione complessa, che "MDLSX" affronta con i linguaggi del teatro, ma anche con una vasta letteratura alle spalle. Per affrontare, in modi non superficiali, la complessità di questi discorsi il progetto di Teatro Contatto si arricchisce. Il calendario delle due giornate prevede infatti una conversazione con Silvia Calderoni alla fine dello spettacolo di questa sera, e domani sempre al Teatro San Giorgio (ore 11), un incontro promosso da Arcygay Friuli, in collaborazione con CSS e Commissione Pari Opportunità, e intitolato "INTRSX. Raccontiamo l'intersessualità".
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