Susanna Tamaro riscopre i libri di Alba de Céspedes

Susanna Tamaro l’ha riscoperta per caso. E si è innamorata dei romanzi di Alba de Céspedes fin dalle prime pagine. Ma da tempo, opere come “Quaderno proibito”, “Nessuno torna indietro”, non si trovano più nelle librerie. Se non in un volume dei Meridiani Mondadori che raccoglie quattro opere dell’autrice nata a Roma nel 1911 e morta a Parigi nel 1997. Oppure sulle bancarelle dei libri usati.
Susanna Tamaro, che quest’anno ha vinto il Premio Strega Ragazzi con il romanzo “Salta, Bart!” (Giunti), e che ha pubblicato da poco con La nave di Teseo “La Tigre e l’Acrobata”, si è imbattuta quasi per caso nei romanzi di Alba de Céspedes. «Una persona a me molto cara mi ha lasciato dei libri a cui teneva parecchio. Tra questi c’era “Nessuno torna indietro”. Un giorno ho deciso di leggerlo al mare. Ero perplessa, ma quando ho iniziato le prime pagine mi sono accorta che si trattava di un libro meraviglioso. Con una qualità letteraria alta e una lingua pulita, precisa».
Pubblicato per la prima volta nel 1938, bloccato dalla censura fascista, questo romanzo di grande successo di Clorinda (come si era ribattezzata Alba de Céspedes nella lotta partigiana) «racconta la storia di quattro ragazze in un pensionato religioso a Roma, seguendo con grande sensibilità e felicità narrativa i loro destini. La cosa che mi ha sorpresa di più - spiega ancora Susanna Tamaro - è che il libro non è invecchiato per niente. Lo trovo molto attuale. Una ragazza di oggi potrebbe identificarsi con le protagoniste. Ed è un vero peccato che autori come Alba de Céspedes finiscano nell’oblio».
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