Taniguchi e i “Guardiani del Louvre”, spiriti guida del tempio laico

Nessuno di noi si sognerebbe mai di trattare il Louvre come un tempio. Con i suoi santi protettori, gli angeli custodi, i riti e i miti che si intrecciano. Solo un maestro delle storie disegnate come...

Nessuno di noi si sognerebbe mai di trattare il Louvre come un tempio. Con i suoi santi protettori, gli angeli custodi, i riti e i miti che si intrecciano. Solo un maestro delle storie disegnate come Jirô Taniguchi poteva trovare il coraggio di raccontare quello straordinario museo come un luogo di culto per chi crede nell’arte, nella cultura, nella bellezza.

Abbandonando per un po’ i suoi scenari giapponesi, Taniguchi si è trasferito a Parigi. Riandando con la fantasia a un viaggio in Europa del 2013, che lo portò a fermarsi anche a Parigi. Costretto a letto da una febbre fastidiosa e improvvisa. Da lì, comincia il suo volo con la fantasia che si è trasformato in un’autentico gioiello di narrazione e creazione artistica. “I guardiani del Louvre”, tradotto da Neri Locchi per Rizzoli Lizard (euro 19), è stato impaginato come un vero manga giapponese. Il lettore, infatti, deve sfogliare il libro partendo dalla pagina destra e proseguendo poi sulla sinistra.

Taniguchi racconta il Louvre con le sue pennellate delicate (già note a chi conosce autentici capolavori come “Al tempo di papà”, “Allevare un cane”, “In una lontana città”, “Sulle orme del vento”), ma soprattutto con una storia sorprendente. Che trasforma, appunto, il museo parigino in un tempo della cultura occidentale. Il protagonista si ritrova a varcare la soglia della piramide d’ingresso dopo essere stato costretto a letto da una forte febbre improvvisa. Quando gli compare la Nike di Samotracia in veste di donna a rivelargli i segreti di quello scrigno di tesori d’arte, viene colto dal sospetto di essere ancora a letto, nella sua camera d’albergo. Sospeso tra il delirio e la realtà.

Ma quando supera per la prima volta il confine tra la realtà e il mistero, il protagonista della graphic novel non potrà più tornare indxietro. Si troverà, così, a incontrare il grande Vincent Van Gogh, a guardare da vicino la fantastica capacità creativa di Jean Baptiste Camille Corot. A dialogare con alcuni artisti e scrittori giapponesi che sono stati fortemente influenzati dalla cultura occidentale. Ad assistere alla fuga dei capolavori dal Louvre sotto l’incalzare delle truppe naziste.

Con Taniguchi, il viaggio dentro il Louvre, e molto più in là, verso i confini della creatività, diventa un atto d’amore. Di fede nella bellezza

alemezlo

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