“Tempi memorabili” l’estate dell’adolescenza raccontata da Cassola

di ROBERTO CARNERO Vogliamo dirlo chiaramente e una volta per tutte? Quando negli anni ’60 gli esponenti del Gruppo 63 definirono Girgio Bassani e Carlo Cassola "Liale" della letteratura...
Di Roberto Carnero

di ROBERTO CARNERO

Vogliamo dirlo chiaramente e una volta per tutte? Quando negli anni ’60 gli esponenti del Gruppo 63 definirono Girgio Bassani e Carlo Cassola "Liale" della letteratura contemporanea (cioè esponenti di una produzione di puro consumo, come lo era appunto quella di Liala, pseudonimo di Amalia Cambiasi Negretti, autrice di popolarissimi romanzi rosa), presero una solenne cantonata. Se ne ha conferma, a distanza di tempo, rileggendo i libri di Bassani e di Cassola (e magari riprendendo in mano anche quanto produsse la Neoavanguardia italiana, testi molto spesso francamente illeggibili...).

È un prezioso dono ai lettori italiani quello che ora fa Mondadori nel rimandare in libreria, nella collana degli "Oscar", un testo di Cassola pubblicato per la prima volta nel 1966, esattamente mezzo secolo fa: “Tempi memorabili” (a cura di Alba Andreini, introduzione di Matteo Marchesini, euro 12,00). Si tratta di un racconto lungo (o romanzo breve), un testo della misura perfetta per la poetica cassoliana.

L'opera racconta un'estate al mare, negli anni Trenta, di un quindicenne di nome Fausto, elemento che, sulla base di altri testi di Cassola, ci dice trattarsi di un personaggio dai tratti autobiografici. Da Roma, la città in cui vive con la famiglia, Fausto si reca con la madre in Toscana, a Marina di Cecina, dove trascorrerà l'intero mese di luglio, prima di trasferirsi per altri due mesi in campagna (allora si poteva fare perché le scuole ricominciavano in ottobre).

Il rito della vacanza si svolge come gli anni precedenti, ma questa volta ci sono alcune novità. Innanzitutto i fratelli, ormai grandi, sono rimasti nella capitale, e anche per Fausto si tratta di un'estate particolare, quella che segna il passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Proprio una sera a Cecina indosserà per la prima volta i calzoni lunghi. Al mare ritrova l'amico di sempre, l'aiuto-bagnino Enrico; frequenta lo smaliziato Nedo; fa amicizia con Michele, uno studente in vacanza ai bagni accanto ai suoi; interagisce con un ragazzo del popolo, che lo incuriosisce e insieme lo inquieta. Ma soprattutto osserva le ragazze: del posto, come Bice, Anna e Lina; oppure forestiere, come Vittorina e Gabriella. Attratto da diverse di loro, sebbene in maniera confusa e irrisolta, alla fine comprende di essersi innamorato di Anna, ma si accontenta di vivere il nuovo sentimento su un piano interiore, senza dichiararlo all'interessata o a chicchessia: «Gli bastava che Anna esistesse. Bastava questo pensiero a renderlo felice. E siccome era un pensiero costante, Fausto era costantemente felice. Né sentiva il bisogno di farlo sapere agli altri».

“Tempi memorabili” - non esitiamo ad affermarlo - è un piccolo capolavoro, finalmente restituito ai lettori (era sì presente nel "Meridiano" dedicato a Cassola ed era apparso nel 1970 da Einaudi in una collana per la scuola media, ma come volume a sé era ormai da lungo tempo introvabile). Un capolavoro sia per la finezza di indagine con la quale viene affrontata la materia psicologica sia per la capacità di scandaglio sociologico. Dietro la vicenda di Fausto, si intravede infatti quel complesso di gesti e di abitudini che caratterizzava le vacanze di una famiglia borghese degli anni Trenta. C'è anche qualche riferimento storico, ma ciò che sta maggiormente a cuore al narratore è la misura esistenziale del racconto, condotto in uno stile scarno ed essenziale. Per Cassola, infatti, "memorabile" è la quotidianità, che lo scrittore ha il compito di riscattare dalla banalità. Il romanzo contemporaneo - ha dichiarato l'autore - «ha infranto la secolare convenzione classicista, secondo cui potevano acquistare statura tragica o dignità epica solo i personaggi d'alto rango». Assolutamente “memorabile” - vale a dire “oggetto di memoria” e “degno di essere ricordata” - è dunque la calda estate in cui Fausto si trova a crescere.

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