Tiepolo, da Trieste fino alla Slovenia

I disegni dei Civici Musei da domani a Lubiana
Il Tiepolo conquista anche Luciana. Sono partiti alla volta della Slovenia 77 disegni di Giambattista Tiepolo di proprietà dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste per essere esposti alla Narodna Galerija dal giovedì fino al 3 settembre.

La mostra intitolata “Giambattista Tiepolo 1696 - 1770. Disegni. Opere dai Civici Musei di Trieste”, voluta dall'Ambasciata d’Italia a Lubiana, in modo particoplare dall'ambasciatore d'Italia in Slovenia, Paolo Trichilo, in accordo con il Comune di Trieste, il sindaco Roberto Dipiazza, l'assessore alla Cultura Giorgio Rossi, il direttore dell'area cultura Fabio Lorenzut, presenta un nucleo significativo di pezzi, provenienti dal Civico Museo Sartorio, che testimoniano con grande forza la natura multiforme del disegno di Giambattista Tiepolo, resta senza dubbio l’artista simbolo del Settecento veneto.

Il progetto è stato realizzato con il coordinamento del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, guidato da Luca Caburlotto, e dalla Galleria Nazionale di Slovenia, diretta da Barbara Jaki, con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Lubiana; sponsor principale Generali Slovenia.

La mostra si articola in cinque sezioni che propongono gli studi di figure; le “teste di carattere” e le caricature; gli studi decorativi e ornamentali; i paesaggi e gli animali; le figure di orientali, gli scherzi di fantasia e le composizioni allegoriche, testimonianza della inesauribile vena narrativa tiepolesca.

Nel 1910 i Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste entrano in possesso della cospicua collezione di disegni tiepoleschi di Giuseppe Sartorio, composta da 254 fogli, che viene annoverata tra le più importanti nell’ambito del corpus grafico della pittura veneta settecentesca, sia per il considerevole numero di pezzi, sia perché, coprendo tutto l’arco cronologico dell’arte di Giambattista Tiepolo, si configura come un punto fermo per lo studio dell’opera del maestro. Si deve la sua esistenza all’attenzione e alla munificenza del barone Giuseppe Sartorio, appassionato raccoglitore d’arte triestino, che nel 1893 la comprò a Trieste dall’antiquario Giuseppe Zanolla, con l'intento di donarla – alla sua morte – alla città.

Romanzesca è la storia della raccolta, non solo per le vicende legate all’acquisizione, ma anche per quelle connesse alla sua salvaguardia perché, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, i disegni migrarono alla volta di Lubiana e rientrarono a Trieste solo il 21 giugno 1941, dopo 24 anni.

Abitualmente i disegni sono esposti a rotazione in due sale al secondo piano del Museo Sartorio e in occasione di questa mostra riallestite in un'ideale continuità tra le due sedi.

Nato a Venezia il 5 marzo del 1696, in corte San Domenico nel sestiere di Castello, da Domenico Tiepolo, "mercante di negozi da nave", e Orsetta Marangon, Giambattista Tiepolo rimase orfano di padre a un anno.

La sua prima formazione artistica si svolse, dal 1710 circa, nella bottega di Gregorio Lazzarini, pittore eclettico, capace di unire i differenti insegnamenti della tradizione veneziana, da cui apprende, oltre che i primi rudimenti, il gusto per il grandioso e teatrale nelle composizioni. Ben presto si dirige verso la cosiddetta pittura “tenebrosa” di Federico Bencovich e di Giovanni Battista Piazzetta, oltreché ai contemporanei il suo studio si rivolge ai grandi del Cinquecento veneto, Tintoretto e Paolo Veronese, ma anche all'opera di Jacopo Bassano.

Nel 1715 inizia a dipingere i cinque soprarchi della chiesa veneziana di Santa Maria dei Derelitti (Ospedaletto), con figure accoppiate di apostoli, dal violento chiaroscuro e dai toni cupi. In questi anni il Tiepolo lavora anche per il doge in carica, Giovanni II Cornaro, eseguendo nel suo palazzo soprapporte, quadri e ritratti tra cui quello del doge Marco Cornaro (1716 circa) e quello dello stesso Giovanni, entrambi dai toni caldi e chiari, che si rifanno ai modi di Sebastiano Ricci.

Nello stesso anno lavora all'affresco con l'Assunta nella chiesa parrocchiale di Biadene. Il 16 agosto espone alla festa di San Rocco il bozzetto con la Sommersione del Faraone. E da quel momento inizia una carriera piena di soddisfazioni.

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