Tre ore con il Decamerone: il “Petrarca” si dà alla maratona FOTO

TRIESTE. Giovanni Boccaccio, per usare un termine contemporaneo, era un entusiasta fan di Francesco Petrarca e, infatti, la sua ammirazione nei confronti dell’autore de “Il Canzoniere” era così sconfinata, che ebbe un ruolo non indifferente per la diffusione delle sue opere. Un’amicizia tra autori priva di invidia e protagonismi, come testimonia la mostra in corso al Museo Petrarchesco Piccolomineo dal titolo “Se un solo pane avessi, sarei lieto di dividerlo con te: l’amicizia tra Petrarca e Boccaccio”, rassegna da cui nasce l’estemporaneo reading di 14 novelle scelte dal “Decameron”, che andrà in scena mercoledì mattina tra le 10 e le 13 sotto i portici del Comune.
Protagonisti della lettura a leggio open air - in occasione della campagna nazionale “Il maggio dei libri” – promossa dal Civico museo di via Madonna del Mare in collaborazione con il liceo classico e linguistico Petrarca, 29 studenti dell’istituto che leggeranno (singolarmente o a più voci narranti) le novelle scelte tra il corpus delle cento che compongono il capolavoro del Boccaccio.
Attingendo da un repertorio che sceglie i temi prediletti dallo scrittore toscano, quali gli amori impossibili, le storie un tantino licenziose ambientate nei conventi, protagoniste giovani e bellissime suore costrette senza nessuna vocazione alla vita monacale: tra i titoli interpretati dagli studenti delle terze classi sotto la supervisione delle docenti Eleonora Kolar, Anna Zemrbino e Paola Pesante, “Elisabetta da Messina”, sfortunata bellezza siciliana a cui i fratelli uccidono l’innamorato e lei ne dissotterra la testa e la mette in un vaso di basilico, “Federigo degli Alberighi”, protagonista di un amore impossibile ma con un lieto fine e, ancora, la seconda delle dieci novelle del nono giorno, “La badessa e le brache del prete”, storia brillante e simpaticamente osé, ambientata anch’essa in un convento, dove la notte c’è un incessante via vai di uomini da una cella all’altra.
Il capolavoro del Trecento portato insomma fuori dalle canoniche aule scolastiche per avvicinare l’opera e la figura di Boccaccio a un pubblico vasto, ma anche per proporlo agli studenti in una chiave “di lettura” non convenzionale, in veste di attori-performer. «I ragazzi hanno mostrato un grande entusiasmo all’iniziativa nata in seguito alla visita con la scuola alla mostra sull’amicizia tra Petrarca e Boccaccio ospitata dal nostro museo», spiega Alessandra Sirugo, coordinatrice della sezione antica del Museo Petrarchesco Piccolomineo, che custodisce una tra le più importanti collezioni bibliografiche petrarchesche del mondo.
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