Tre pazze donne padrone del palco

In scena domenica a Gradisca con Vanessa Gravina, Paola Quattrini e la triestina Emanuela Grimalda
Per motivi diversi, ma sono tre donne sole. Doppiamente sole, perchè, alla vigilia di Natale, si sa, la solitudine pesa ancora di più. Anche se Linda di uomini ne ha troppi. Chi non ne ha nemmeno uno, invece, è Cristina mentre Barbara un uomo ce l'ha, il marito, che l'ha pure tradita. Vanessa Gravina, Paola Quattrini, la triestina Emanuela Grimalda daranno vita a “Queste pazze donne”, in esclusiva regionale, domenica, alle 21, al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca. La commedia di Gabriel Barylli (regia di Stefano Artissunch) sostituisce “Due civette sul comò”, in programma il giorno prima.


La mangiatrice di uomini è Vanessa Gravina che torna nel teatro che l'ha vista madrina quando, dopo un’interminabile chiusura, è stato riaperto. Era l'aprile 2009 e, per l’inaugurazione, suonava Giovanni Allevi. Gravina ricorda bene quel giorno. «Il primo camerino l'ho occupato io...», dice l’attrice che domenica interpreterà il ruolo di una donna molto particolare, cinica, apparentemente disincantata, un po’ spregiudicata, molto diretta, molto maschile.


Proprio così descrive il suo personaggio. «Mi ha divertito molto già quando leggevo il copione. Ha tanti uomini ma in realtà non ne ha nessuno. È una tipica donna moderna profondamente irrisolta ed è un personaggio molto lontano da me. Proprio per questo mi diverte interpretarlo». Solitudine diversa (ma forse nemmeno tanto) è quella del personaggio interpretato da Paola Quattrini: la proprietaria della casa dove si trovano le tre amiche, una psicologa con alle spalle un matrimonio finito, e che ora è sola. «Dice di essere felice di essere sola ma quando risente la voce del suo lui si riaccende tutta e crollano tutte le sue convinzioni perché non vede l’ora di rivederlo» afferma Paola Quattrini. L’altra solitudine, poi, è quella del personaggio di Emanuela Grimalda, una donna, esempio di fedeltà coniugale, che proprio la notte di Natale scopre di essere stata tradita da suo marito. Nel complesso, sono «tre opzioni che si confrontano in maniera molto brillante» racconta l’attrice triestina.


E mentre le tre donne cercano una risposta alle loro problematiche esistenziali, la risposta arriverà sentendo bussare alla porta o, per meglio dire, si agiterà nella pancia: un bel bambino, ovviamente imprevisto.


Lo spettacolo sta registrando un bel successo di pubblico. Il debutto è stato quest’estate, a Borgio Verezzi ed «è piaciuto subito forse perché le donne si identificano ridendo nelle situazioni che vedono sul palco e che sono un po’ sfaccettature di situazioni che molte vivono» racconta ancora Emanuela Grimalda. Suo figlio, di soli due anni e mezzo, la sta seguendo in tournée. Gradisca non costituirà un’eccezione. Per l’attrice l’esperienza della maternità è stata meravigliosa, «anche se ti rivolta come un calzino e portare il bambino in tournée è molto faticoso. Ad ogni modo, preferisco così». La sua non è stata una maternità qualunque: è diventata mamma a cinquant'anni passati.


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