Trecento modi di dire a rischio scomparsa
ROMA
“Alle calende greche”, “Combattere contro i mulini a vento”, “Sbarcare il lunario”: sono alcuni dei 300 modi di dire più comuni raccolti nel libro “Perché diciamo così”, pubblicato da Newton Compton, scritto dal sociologo Saro Trovato, fondatore di Libreriamo (www.libreriamo.it), la community digitale italiana dedicata agli amanti dei libri e della cultura, con la prefazione del presidente dell'Accademia della Crusca, Claudio Marazzini. «Mi pare quasi miracoloso che ancora si usi dire, o almeno alcuni italiani dicano ancora e intendano, 'mettere il carro davanti ai buoi’ o 'cercare l'ago in un pagliaio’, visto che i buoi non si usano più per arare e i pagliai sono diventati curiosità folcloriche in molte regioni d'Italia, se non in tutte. Quindi i giovani abbandonano alcuni di questi antichi modi di dire. Leggendo questo libro, forse, troveranno la chiave per comprendere ancora espressioni che non capiscono più, sempre che abbiano la pazienza di leggere, anziché cercare solamente in Internet», afferma Marazzini. Attraverso i 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella spiegazione delle frasi fatte, viene costruito una sorta di dizionario per un uso più consapevole e corretto del linguaggio. Un “gioco di società” sul linguaggio di ieri, ricco di curiosità. —
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