Trieste si colora di blu, bianco e rosso per il debutto del musical Les Misérables al Rossetti
Lo spettacolo per la prima volta in Italia: dress code ed emozioni davanti a uno spettacolo imponente

L’attesa è finita e un grande applauso ha accolto il debutto nazionale del musical “Les Misérables” al Rossetti di Trieste che per l’occasione si è colorato di blu, bianco e rosso. Bellissimo l’effetto delle luci che hanno colorato la facciata e l’ingresso principale, quello della grande scalinata in via Strehler, che è stato addobbato con rose rosse e velo da sposa. I tre colori della bandiera francese, che fanno da sfondo alla locandina iconica dello spettacolo, sono anche quelli indicati dal teatro per il dress code della serata.
Gli abiti del pubblico
E su questa palette, complessa da adattare al gusto italiano per le serate di gala, il pubblico ha potuto sbizzarrirsi. Bene gli uomini, che hanno esibito un dettaglio rosso, come il fazzoletto che esce dal taschino, su abiti blu con camicia bianca.

Qualcuno ha rispolverato dei pantaloni rossi, altri hanno indossato anche la giacca bianca, come il direttore organizzativo Stefano Curti che aveva i colori della bandiera francese anche sul viso. Tante le sciarpe, rosse o bianche. Non sono mancati i look più elaborati come quello di Paolo Rodda, direttore del Teatro Verdi, che indossava un basco tricolore.

Le signore invece hanno scelto tailleur rossi o blu, qualche abito, principalmente blu, oppure delle coccarde o qualche dettaglio inserito qua e là. Si è prestata con grande eleganza al dress code anche la marchesa Etta Carignani, che con giacca rossa e pietre dello stesso colore nella parure che indossava su un total blue era semplicemente perfetta.
Arrivato tra gli ultimi, in nero con giacca in pelle e sciarpa rossa anche Piero Pelù, che come per la prima del The Phantom of the Opera ha raggiunto il Rossetti anche per questo nuovo debutto.

Va comunque segnalato che già dalla mattinata capitava di incontrare qualcuno in giro per il centro che cercava qualcosa dei tre colori indicati, per non parlare dello stesso cast, che, invitato all’after party, ha a sua volta girovagato in cerca di ispirazione.
Allestimento mastodontico
Il presidente Francesco Granbassi, con giacca blu, camicia bianca e qualche tocco di rosso ha spiegato come vedere crescere sul palco dello Stabile regionale l’allestimento mastodontico che ha visto all’arena Hydro Ovo di Glasgow è stato emozionante.

“Il palco è pieno, sfruttato in tutta la sua larghezza e profondità - spiega - e sono sempre più convinto che quella triestina, più che in ogni altro luogo, sarà l’esperienza più immersiva per il pubblico. Il cast è eccezionale, le stelle hanno entusiasmato i tecnici che hanno già detto che le useranno per “Stars”, non potrà che essere una serata internazionale che confermerà il teatro leader in Italia per i grandi musical. In un mondo abituato a consumare repentinamente l’intrattenimento - prosegue Granbassi - è bello che le persone trovino nel musical dei punti di riferimento. Ormai ci sono dei “classici” anche in questo genere di spettacolo che sono un patrimonio mondiale e “Les mis” è uno di questi. È quindi un onore averlo al Rossetti per il suo debutto nazionale, nel teatro in cui sono in arrivo anche dei titoli molto più recenti come “Dear Evan Hansen” o il bellissimo “Come from away”.
Le istituzioni e i visitatori
Anche il vicesindaco, Serena Tonel ha rispettato il dress code. “Questi spettacoli internazionali, capaci di richiamare pubblico da molti paesi - ha dichiarato prima di entrare in sala - e in grado di garantirci serate come queste, sono un motivo di orgoglio anche per la città che ha modo di farsi conoscere e visitare proprio grazie alle proposte di altissima qualità che garantisce.”
È facile prevedere che più di qualcuno, dopo avere visto lo spettacolo, manifesti il desiderio di rivederlo prima di lunedì sera, e ci sono ancora alcuni posti per rivederlo prima che si sposti verso Milano, al Teatro degli Arcimboldi per concludere il suo tour italiano. Anche i vertici del teatro milanese non sono mancati alla tappa triestina in perfetta osservanza del dress code.
Atmosfera da grandi occasioni
In sala l’atmosfera era quella delle grandi occasioni, con quel brusio che tradisce emozione e curiosità. Solo chi è andato all’estero ha avuto modo di vedere questo titolo e sa bene quanta e quale carica riesca a infondere al pubblico, che si trova a innamorarsi con Marius e Cosette, a soffrire con Fantine, a fare il tifo per Jean Valjean nella sua ricerca di un futuro migliore o a soffrire con Eponine, innamorata e non ricambiata.
Va detto che l’impatto di questo allestimento, così imponente, che domina il palco non lascia indifferenti. Un brivido è arrivato sicuramente all’inizio, quando il pubblico si è reso conto di come tutto fili via senza interruzioni, una canzone via l’altra, con queste voci imponenti, bellissime che riempiono la sala con una forza e una precisione che consentono anche a quelli che non masticano molto l’inglese di capire comunque cosa stia accadendo. Alla fine del prologo, nel primo momento in cui è stato possibile, è scattato il primo, enorme applauso di una serata che resterà nella storia..
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