Un infarto ferma il cuore di Manuel De Sica

Il compositore, nato a Roma nel 1949, era figlio di Vittorio e fratello di Christian

ROMA. Un attacco cardiaco si è portato via ieri il compositore Manuel De Sica, figlio di Vittorio e Maria Mercader, fratello di Christian e Emi. Era nato a Roma nel febbraio del 1949. I funerali si terranno domani a Roma, nella chiesa di Santa Prisca, all'Aventino. La cerimonia è stata fissata per le 14.30.

Compositore dall'età di vent'anni, Manuel De Sica è stato autore, tra l'altro, di apprezzate colonne sonore cinematografiche. Ha ottenuto la nomination all'Oscar per il film “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica (che nel 1971 gli valse una nomination all'Oscar), il Globo d'oro per “Ladri di saponette” di Maurizio Nichetti, il Nastro d'argento per “Al lupo, al lupo” di Carlo Verdone e il David di Donatello per “Celluloide” di Carlo Lizzani. Ha composto anche musica sinfonica e di musica da camera con sonate per arpa, per clarinetto, e altri strumenti solisti. Da sempre impegnato a divulgare l'opera di Vittorio, gli ha dedicato anche il libro “Di figlio in padre”, uscito per Bompiani nel 2013.

Manuel De Sica lascia il figlio Andrea, avuto dalla prima moglie Tilde Corsi, e la seconda moglie Maria Lucia Langella.

«Mio fratello Manuel non c'è più, lo voglio ricordare così. Riposa in pace». Christian De Sica ha postato sul suo profilo Facebook una foto del fratello, il compositore Manuel, figlio di Vittorio e Maria Mercader, in braccio al padre da bambino. Lo scatto in bianco e nero ritrae il fratello da bambino guancia a guancia con il padre entrambi, con un tenerissimo sorriso.

Il canale Iris proporrà domani alle 15.45 uno speciale dedicato a Manuel De Sica, in cui il musicista ripercorre i momenti salienti della sua carriera, le colonne sonore che lo hanno reso celebre, oltre a raccontare aspetti inediti della sua vita tra i ciak e le note che hanno fatto da corollario alla famiglia De Sica.

Commosso il ricordo di Ennio Morricone: «Aveva una grande fantasia e cercava continuamente di migliorarsi, consapevole della responsabilità che ha chi compone colonne sonore per l'opera di qualcun altro, il regista.

«Non ha lavorato molto ma ha lavorato bene - ha aggiunto Morricone - parecchi anni fa mi aveva telefonato più volte, a distanza di qualche tempo, dicendomi “Ennio ti sei accorto che sto migliorando”, e io gli rispondevo: «Sì Manuel, me ne sono accorto”'. Una modestia che mi inteneriva e che mi ha lasciato dentro un bel ricordo. Fra le sue cose quella che mi è piaciuta di più è stata la colonna sonora per “Il giardino dei Finzi Contini"».

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