Un piccolo film racconta l’incubo dei bagagli, a Muggia

VENEZIA. Dalle parole ai fatti. O meglio, dalla sceneggiatura all’immagine. Mariachiara Manci, ventottenne padovana, dopo una laurea in Scienze dello spettacolo e produzione multimediale e alcune collaborazioni nella realizzazione di spot, documentari e lungometraggi (è stata coordinatrice di produzione del chiacchierato film di Antonello Belluco “Il segreto di Italia”), dirige il suo primo cortometraggio tratto dalla sceneggiatura con la quale, nel 2014, ha vinto il Premio Mattador nella sezione Corto86, il riconoscimento dedicato a Matteo Caenazzo, il giovane talento triestino, studente di cinema dell’Università di Ca’ Foscari di Venezia, scomparso prematuramente nel 2009.
“Bagaglio in eccesso” è il film che verrà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia (il 4 settembre alle 12.30) nello Spazio Regione Veneto. Un gran bell’esordio per la Manci che in cinque minuti riesce a raccontare una storia romantica, ironica e con un pizzico di suspance che nasce dall’esperienza quotidiana, si alimenta di “italianità” e non dimentica che il cinema può essere anche solo divertissement.
All’interno di un aeroporto, una coppia sta partendo per Parigi. Ma il bagaglio a mano di lui (Moisé Curia, già visto nella serie tv “Braccialetti rossi”) è troppo pesante per le rigide regole del check-in. Comincia un progressivo e “sospetto” alleggerimento della valigia davanti agli occhi esterrefatti di lei (Maria Roveran, protagonista proprio alla Mostra di Venezia di due anni fa con “Piccola patria”): quando mancano solo 86 grammi per rientrare nella soglia massima consentita accade qualcosa di impensabile...
Il cortometraggio - prodotto dall’Associazione culturale Mattador e realizzato in collaborazione con tre case di produzione cinematografiche triestine (Fantastificio, Pianeta Zero e Pilgrim Film) con il supporto di Friuli Venezia Giulia Film Commission - è stato girato in un centro commerciale di Muggia, in provincia di Trieste, allestito per l’occasione come il terminal di un aeroporto. L’intento dell’autrice (che ha in produzione altri due lavori: il cortometraggio “Questa non è una bicicletta” e la webserie “Onyros”) è quello di usare la commedia per raccontare un tema condiviso della contemporaneità: l’incubo del peso del bagaglio, soprattutto con le compagnie low cost.
(Marco Contino)
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