Valentina, giovane star sul set a Trieste

TRIESTE. Valentina Romani ha 19 anni e le idee chiare: cosa rara, alla sua età. Fin da quando era bambina ha sempre avuto un solo sogno, diventare un'attrice, come i suoi miti Leonardo Di Caprio e Angelina Jolie. E oggi può già dire di esserci riuscita: in questi giorni è in sala col suo primo film per il cinema, "Un bacio" di Ivan Cotroneo, e nel frattempo sta girando proprio a Trieste la fiction Rai "La verità di Anna" di Carmine Elia, su un nuovo commissario televisivo firmato da Carlo Lucarelli. Nell'ultimo anno l'abbiamo vista anche nelle serie "Questo è il mio paese" di Michele Soavi dove interpretava Chiara, la figlia di Violante Placido, ma anche in "I fuoriclasse", "Che Dio ci aiuti", "A un passo dal cielo", "Rex squadra mobile": mesi e mesi sul set, sempre lontano da casa. A 19 anni non è facile.
«Ogni tanto ci si sente soli. Ma per me questo continua ad essere un inizio», dice Valentina. Il suo periodo d'oro è curiosamente concentrato in Friuli Venezia Giulia: "Un bacio" è stato girato quasi interamente a Udine, e per la serie tv in 12 puntate Valentina resterà a Trieste fino a luglio. La fiction racconta la storia di Cagliostro, un commissario di polizia che viene ucciso, della moglie Anna (Gabriella Pession) e della giovane Vanessa che partecipa alle indagini sull'omicidio. «Io interpreto proprio Vanessa, un'adolescente di Trieste che vive le difficoltà tipiche della sua età, tra amori e famiglia. Sullo schermo sono la nipote di Alessia Barela e il mio personaggio è correlato soprattutto con quello di Cagliostro, interpretato Lino Guanciale».
In "Un bacio" invece è Blu, una ragazzina etichettata dai compagni come la "ragazza facile" della scuola, apparentemente sfrontata e sicura, ma dentro fragile. Come tante sedicenni reali, che vedono già nero e che i genitori spesso non riescono a comprendere. Valentina ha superato quest'età da poco: «Soprattutto da giovani ci sentiamo soli e poco capiti perché non abbiamo il coraggio di affermare quello che siamo di fronte a una società piena di pregiudizi», dice. «Questo film invita a non nascondersi per quello che si è: la nostra diversità diventerà la nostra unicità». La vera forza di Blu sono gli amici: «In una scena Blu racconta all'amico Lorenzo che aveva fatto sesso con quattro ragazzi contemporaneamente, ma dentro di sé ma non aveva preso coscienza della gravità della situazione. Solo rivedendosi in un video girato col telefonino trova il coraggio di raccontarlo a sua madre. Gli amici sono la famiglia che scegli di avere: questo è un punto in comune tra me e Blu».
"Un bacio" racconta episodi molto duri di bullismo tra ragazzini. Ma sono davvero così duri gli adolescenti di oggi? «Bullismo non è solo ricevere un pugno ma anche una parola di troppo, o essere messi alla pubblica gogna con un commento, una foto o un video pubblicati su un social network. Per fortuna non sono mai stata vittima di bullismo, ma noi giovani ancora non abbiamo capito quanto le parole possano ferire qualcuno». In Friuli Venezia Giulia si sta trovando benissimo: «È un posto stupendo. A Trieste mi piace girare per la città, scoprire nuovi posti o provare nuovi ristoranti, anche da sola. I giovani qui sono diversi da quelli che abbiamo a Roma, un po' più timidi: io invece sono la tipica ragazza romana spigliata e un po' sfacciata, ma ho legato con molti ragazzi soprattutto a Udine durante le riprese di "Un bacio"».
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