Veronica Pivetti: teatro, fiction e un terzo libro

C’è Victor e c’è Victoria. A sostenere l’uno e l’altro ruolo nel film di Blake Edwards un’interprete come Julie Andrews. Al teatro Comunale di Cormons, invece, per “Viktor und Viktoria”, ci sarà Veronica Pivetti. Lo spettacolo (produzione di Pigra e dei goriziani a.ArtistiAssociati) stasera alle 21 in anteprima nazionale, apre la tournée che, in regione, toccherà il Pasolini di Cervignano il 7 marzo per approdare in aprile a Casarsa, Cordenons, Pontebba, Tolmezzo e, dal 13 al 16, alla Contrada di Trieste. Oltre a Veronica Pivetti, sul palco avremo Giorgio Lupano, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti. Il lavoro è firmato da Giovanna Gra, la regia da Emanuele Gamba.
Signora Pivetti, si pensa a “Victor Victoria” e viene in mente il lungometraggio di Blake Edwards...
«Sì, la trama è quella. Ma lo spettacolo si ispira al film degli anni ‘30 di Reinhold Schünzel dal titolo “Viktor und Viktoria”, da cui Edwards trasse il film degli anni '80. E poi, certo, ci sono piccole differenze che non vorrei svelare: se sveliamo i segreti è finita...».
Si tratta quindi una commedia...
«La nostra storia si svolge a Berlino, nel periodo di Weimar. Per cui Giovanna Gra, autrice di tutti i miei spettacoli, ha realizzato la commedia in un periodo piuttosto oscuro nel senso che siamo vicini all'avvento del nazismo. I personaggi vedono cambiare la storia sotto i loro occhi. Tutto il lavoro orbita attorno al teatro, se ne parla davvero tanto nello spettacolo».
Si ride molto?
«Lo spero! È una commedia e scopo delle commedie è proprio di divertire. È un testo molto ricercato, nuovo, originale e rigorosamente ispirato al film. C'è molta musica e ci sono molti colori nel senso che c'è una bellissima miscela tra tutto ciò che gravita attorno al mondo del teatro (ed è questa la componente “colorata”) e il grigio, per non dire il nero, che sta avanzando. Ed è davvero un bel contrasto».
Anche lei, tralasciando la depressione che l'ha colpita qualche anno fa, dà l'idea di ridere molto, di essere molto gioviale…
«Sì, però anche i gioviali hanno momenti difficili. Ma sono sicuramente positiva e propositiva».
Mai una sfuriata?
«Sfuriate no. Le sfuriate le temo. Non mi piace farle né riceverle. Non sono “tipa” da litigi, non mi sono mai piaciuti. Le tensioni ti fanno vivere male. I confronti devono essere quotidiani ma una cosa son i confronti un'altra cosa sono le sfuriate».
Il suo rapporto con Trieste e dintorni?
«Sono venuta in regione varie volte, anche di recente, per presentare il mio secondo libro, “Mai all'altezza”. Non posso dire di conoscerla bene ma senz’altro di amarla».
Riguardo la sua attività di scrittrice, ha già in mente l'opera tre?
«Se ne parla, mettiamola così».
Cosa c'è nel suo futuro, “Viktor und Viktoria” a parte?
«Intanto siamo anche in onda con “Amore criminale”, la trasmissione di Rai3. Poi ci sarà sicuramente questo terzo libro. Mi è stato detto che dovrei farlo subito ma non ci riuscirei perchè, appunto, devo far teatro e non si possono fare contemporaneamente due progetti così impegnativi. Ma quando avrò finito la tournée, alla fine di aprile, dovrò abituare la testa, impegnarmi per bene e cominciare a scrivere. Credo che uscirà nel 2019. E poi ci sarà un ritorno alle fiction che son sempre una delle case in cui abito».
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