Zalone, l’Italia vista dall’Africa politici fai da te e fascismo

ROMA. Più sorrisi che risate in questo atteso “Tolo Tolo” di Checco Zalone, primo film da lui diretto e con una sceneggiatura condivisa con Paolo Virzì. Uscita monstre, 1200 copie distribuite da Medusa dall’1 gennaio per questo film che parla di Africa, emigrazione, Italia, politici improvvisati e fascismo («Tutti lo abbiamo dentro come la candida», dice a un certo punto il protagonista Checco approdato in Africa dopo il fallimento dei suoi sogni in Italia). E il trailer sull'emigrazione che ha fatto tanto discutere? Neppure un’immagine: «Il trailer non c'entra niente con il film - spiega Zalone - lo avevamo concepito come promozione, ma nessuno si aspettava che andasse a finire nelle prime pagine dei giornali».
Un film che piacerà a Salvini? «Non c'è proprio Salvini nel film, comunque non volevo fare un film contro di lui. E poi se è contro di lui sarà Salvini stesso a dirlo». Gli fa eco il produttore Pietro Valsecchi: «Non avrei investito venti milioni di euro per fare un film contro Salvini».
Questa la storia del film, davvero cattivo solo verso certa Italia cialtrona, ipocrita e vigliacca e, soprattutto, piena di politici improvvisati, su tutti Luigi Gramegna (Gianni D'Addario) dalla carriera lenta, inesorabile e senza merito, da disoccupato a primo ministro («l'ho immaginato con il carattere di Di Maio, vestito come Conte e con il linguaggio di Salvini»). Girato tra Kenya, Marocco e Malta, dove sono stati ricreati i campi di detenzione libici, il film - che ha visto un mega set anche a Trieste, dove sono state girate scene notturne in Ponterosso, sulle Rive e in piazza Unità con quattrocento comparse - ha come protagonista Checco (Zalone), un sognatore che deluso dalla madre patria si trasferisce in Africa dove assiste allo scoppio di una guerra civile con l'arrivo di una sorta di Isis o di Boko Haram. Vorrebbe tornare indietro, solo che non può farlo perché in Italia è inseguito dai creditori. Si ritrova quindi nella stessa situazione dei migranti: nessuno lo vuole, specie quando la sua famiglia scopre che la sua scomparsa estingue definitivamente i suoi debiti.
L'Africa vissuta da Checco è ovviamente quella piena dei luoghi comuni dell'italiano medio all'Alberto Sordi («un attore a cui guardo sempre») dove per accogliere un bambino gli si dice «dammi la zampa» e dove le nere sono quelle destinate a diventare escort. «Chi è davvero il mio personaggio? Semplice - dice Zalone - è uno incapace di guardare oltre i suoi piccoli problemi. E se scoppia una bomba vicino a lui e muore della gente non gliene frega niente».
Quanto ha pesato il successo al box office dei precedenti film (sono quattro e hanno incassato 173 milioni di euro...) sulla realizzazione di quest'ultimo? «Ha contato molto, dieci su dieci, bisogna riempire le sale!». Nel cast c’è un cameo di Niki Vendola: «Il film è molto politico, parla chiaramente a chi ha fatto della disumanità la cifra della propria propaganda quotidiana», ha commentato l’ex governatore della Puglia. Interpreta se stesso, mentre, intento al in un magnifico trullo («non è mio», scherza) al telefono con Zalone che dall’Africa gli chiede aiuto per pagare il suo riscatto, risponde con verbose argomentazioni in puro stile Vendola.
A Zalone l’ex politico riconosce la maestria di fotografare «i luoghi comuni sul razzismo, la disabilità, i migranti, l’omosessualità» e spiega di essere stato commosso da due scene, quella del piccolo migrante che ritrova il padre in Italia e quella dell’onda che travolge la barca dei migranti: «Fa impressione, è una scena che quasi ogni giorno si ripete nel Mediterraneo, in quello che è diventato il più grande cimitero liquido del mondo e trovo straordinaria la soluzione cinematografica di concluderla in forma di musical, con dei sommersi che si salvano. Credo che al di là delle maschere che ci costruiamo, vedere l’umanità nelle sue pene e nelle sue speranze sia la chiave del film di Checco». Nel cast anche Souleymane Sylla, Manda Touré, Nasser Said Birya, Alexis Michalick, Arianna Scommegna, Antonella Attili, Nicola Nocella, Diletta Acquaviva, Maurizio Bousso e Sara Putignano.
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