Chiude la sede della Fiscatech a Cormons: 50 dipendenti a casa
Decisiva la riduzione degli ordini del cliente che valeva il 35% dell’intero fatturato. Donzelli (Filctem-Cgil): «Non ce lo aspettavamo»

Una doccia fredda. Anzi «gelata», come dichiara Massimiliano Donzelli, segretario della Filctem-Cgil. La Fiscatech di Cormòns sta per chiudere i battenti. È lui a rendere pubblica la cattivissima notizia.
«La data ancora non c’è ma il percorso, purtroppo, è questo», allarga le braccia il sindacalista. Che racconta, anche, come si è arrivati a questo sviluppo.
«L’azienda aveva due sedi e, negli ultimi anni, aveva presentato sempre bilanci negativi – spiega Donzelli –. Come vi ricorderete, un anno e mezzo fa, la proprietà decise di chiudere la sede-madre di Vigevano per concentrare tutta l’attività nell’Isontino, nella cittadina collinare».
«Sembrava un buona prospettiva. Sapevamo, sì, che la situazione non era delle più rosee ma ci aspettavamo quantomeno una prospettiva ancora di qualche anno, invece in queste giornate è arrivata la doccia gelata».
Cosa ha innescato questa situazione? Cosa ha fatto precipitare il quadro? «Ad un certo punto, è arrivato un segnale molto negativo che si è rivelato decisivo. Uno dei clienti più importanti, se non quello più importante, ha deciso di ridurre drasticamente i propri ordini».
«Il guaio – sottolinea il segretario della Filctem-Cgil – è costituito dal fatto che quel cliente, da solo, valeva il 35 per cento dell’intero fatturato. Questo, ci è stato spiegato, ha avuto i connotati del colpo di grazia in una situazione già difficile».
A quel punto, le forze sociali hanno chiesto molto semplicemente ai vertici aziendali cosa stesse succedendo e cosa si sarebbero dovuti aspettare. «“Noi chiudiamo”, ci è stato detto senza troppi filtri, senza giri di parole. Quindi, cinquanta dipendenti del Cormonese si ritroveranno senza lavoro con tutte le conseguenze facilmente immaginabili sulla vita delle loro famiglie».
Donzelli sottolinea che le forze sociali si stanno impegnando affinché si arrivi all’attivazione di tutti gli ammortizzatori sociali possibili per rendere meno devastante la chiusura del sito produttivo. Giovedì scorso, peraltro, è già andato in scena uno sciopero per tutta la durata del turno.
«Ora ci saranno incontri in Confindustria per vedere quale soluzione intraprendere. Rammento, per chi non lo sapesse, che lo stabilimento Fiscatech di Cormòns è dedicato alla produzione di articoli tecnici in tessuto non tessuto rivolti ai settori della cosmetica, della filtrazione aria per l’automotive, dell’edilizia residenziale e dei rinforzi per pelletteria e calzatura. Realizzano anche copertine per agende». I principali prodotti in tessuto non tessuto realizzati nello stabilimento isontino sono Spunlace, schiume di lattice e feltri impregnati.
Nel maggio dello scorso anno, tenne banco una dura vertenza sindacale a Vigevano. E, dopo circa tre mesi di trattative, mercoledì 28 maggio fu raggiunta l’intesa sul percorso da intraprendere per la gestione degli esuberi che si erano venuti a creare a seguito della decisione di Fiscatech di trasferire tutta l’attività produttiva compreso tutti i dipendenti del sito di Vigevano a Cormòns dove è ubicato un altro stabilimento del gruppo.
Al termine della trattativa maturò la consapevolezza da parte di tutti che la procedura da intraprendere fosse quella del licenziamento collettivo, e non quella di trasferimento, visto l’impossibilità logistica e non per indisponibilità dei dipendenti a trasferirsi a 450 chilometri di distanza, ovvero a Cormòns.
«Oggi, la stessa situazione la viviamo proprio nella cittadina collinare – conclude Donzelli –. La notizia ci è giunta inaspettata perché erano stati effettuati diversi investimenti dopo il trasferimento di tutta l’attività a Cormòns in seguito alla chiusura della sede di Vigevano».
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