Tra crisi e incertezze politiche, il porto di Trieste regge gli urti: è il giorno di Rixi
Malgrado concorrenza e crisi internazionali, nei dati del semestre sostanziale stabilità. Il traino dei Ro-Ro, la crescita di Monfalcone. Arriva il viceministro dei Trasporti

Trieste stabile, Portorosega in netta crescita. La perdurante assenza di un presidente – siamo ormai al 419° giorno –, il caso politico della revoca delle deleghe al segretario generale Torbianelli e la recentissima indagine per riciclaggio che tocca il commissario straordinario e presidente in pectore Gurrieri, restano stavolta sullo sfondo. Parlano i risultati. E nonostante il difficile contesto mondiale, la crescente concorrenza di altri porti dell’Alto Adriatico e la fine di alleanze commerciali strategiche, i dati del traffico merci del primo semestre 2025 mostrano risultati in buona parte confortanti. Che l’annata sia comunque complicata è stato confermato dai dati di maggio, periodo in cui Trieste ha movimentato 41.750 Teu, in calo del 45,4% rispetto ai 76.297 dello stesso mese del 2024.
Il primo semestre dell’anno nello scalo triestino si chiude con una situazione stabile: movimentate 28.747.489 tonnellate di merce (–0,21% rispetto al 2024). Segnale incoraggiante se si pensa alla congiuntura internazionale complessa che sta caratterizzando questi mesi e alla rimodulazione del comparto container dopo la cessazione dell’alleanza 2M fra i grandi armatori Msc e Maersk.
Le rinfuse liquide (come petrolio e derivati) si attestano a 19.772.629 tonnellate (–0,34%), le merci varie a 8.919.910 (+0,15%). A trainare il semestre è il comparto Ro-Ro, ancora in crescita con 155.391 unità transitate (+5,28%). L’Autostrada del Mare ha contato 477 toccate, rispetto alle 401 dello stesso periodo del 2024 (+18,95%), a testimonianza della solidità dei collegamenti con la Turchia e della piena funzionalità, nelle relazioni commerciali col Mediterraneo orientale, del corridoio adriatico.
Lieve flessione per i container: 383.008 Teu movimentati (–1,74%) in tutto. Nel traffico diretto 273.758 Teu (+5,30%), mentre il transhipment (il trasferimento di container dalle maxinavi a quelle più piccole) si ferma a 109.250 Teu (–15,85%).
Le rinfuse solide totalizzano 54.950 tonnellate (–7,95%). Tra le sottocategorie si segnalano i cereali con 39.598 tonnellate (+24,24%) e i prodotti metallurgici, che toccano 1.150 tonnellate (+100%).
Il traffico crocieristico registra 106.812 passeggeri (–13,90%), confermando comunque la presenza stabile di questo segmento all’interno della programmazione stagionale dello scalo.
Sul fronte ferroviario i treni movimentati sono stati 4.058 (–0,78%). L’asse di Tarvisio continua peraltro a risentire delle conseguenze legate all’interruzione della linea dei Tauri, durata quasi un anno, cui si aggiungono i lavori in corso sulla Pontebbana, con fine prevista ai primi di agosto. La situazione infrastrutturale non ha ancora consentito un recupero nelle performance dei collegamenti via ferro.
A Monfalcone il semestre si è chiuso con un rialzo in doppia cifra per i volumi totali: 2.321.950 tonnellate movimentate (+37,89%), trainate dalle rinfuse solide, salite a 1.925.503 (+45,51%). I prodotti metallurgici, la componente principale, si attestano a 1.777.800 tonnellate (+42,20%), mentre i cereali crescono a 29.975 tonnellate (+137,33%) e i materiali per edilizia a 51.720 (+86,16%). I prodotti chimici, in particolare l’urea da Egitto e Algeria, totalizzano 47.500 tonnellate pari al +45,71%. Nel traffico dei veicoli commerciali si contano 54.442 mezzi transitati (+23,02%), mentre i treni movimentati sono stati 1.146 (+25,25%), confermando il rafforzamento della componente intermodale.
Tornando agli scossoni che negli ultimi mesi hanno fatto tremare l’Authority e, in particolare, allo stallo sulla nomina del presidente, oggi è atteso a Trieste il viceministro con delega ai Porti Edoardo Rixi: l’occasione per un colloquio diretto col governatore Fedriga proprio sul caso Gurrieri.
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