Un campetto di calcio alla Transalpina di Gorizia: «Lo sport unisce le due comunità»

Grande successo degli eventi Bordeless legati alla Marcia per l’Europa. La soddisfazione dei sindaci Ziberna e Turel

Francesco Fain
La giornata di festa alla Transalpina dedicata al calcio e alla musica (Foto Tibaldi/Marega)
La giornata di festa alla Transalpina dedicata al calcio e alla musica (Foto Tibaldi/Marega)

Un piccolo campo di calcio allestito davanti alla stazione della Transalpina. Che ha ospitato sfide di calcio tre contro tre. Per l’intera giornata. È stato sistemato a pochi passi dal mosaico centrale: come a dire le partite si svolgevano in Slovenia, la tifoseria era assiepata in Italia. Ma il “confine”, ormai, non c’è più. Due città, un’unica città.

Piazza della Transalpina si è confermata epicentro delle manifestazioni transfrontaliere in questi giorni ad alta intensità. Anche oggi, giornata domenicale, l’area è stata meta continua di goriziani, novogoricani e turisti. Tanti turisti. Come una comitiva di cinesi letteralmente ammaliata di ritrovarsi in una piazza unica dove, un tempo, passava un confine: e via a scattare foto, chiedere informazioni, scoprire due città che, soltanto oggi, capiscono di avere potenzialità enormi sotto il profilo turistico. La musica house ha fatto da sottofondo: il resto lo ha fatto il sole, almeno alla mattina mentre, al pomeriggio, il cielo ha cominciato a diventare sempre più grigio. Ma è stata una bella giornata all’insegna del colore verde smeraldo dell’Isonzo.

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Molto soddisfatto il sindaco di Nova Gorica, Samo Turel, presente sin dalla mattinata. «In questi giorni - sorride - vivo qui». Sta partecipando assiduamente a tutte le manifestazioni in Transalpina. E sono tante, a getto continuo, passando dallo sport ai concerti, dalla breakdance ai rulli dei tamburi. Senza soste. «Si respira una bella atmosfera - sottolinea, entusiasta, il primo cittadino -. In queste giornate, piazza della Transalpina/Trg Evrope si è trasformata nel centro nevralgico degli eventi della Capitale europea della cultura. Bene così. Non molliamo».

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Turel ha anche auspicato, nuovamente, che possa essere dato un unico nome all’area. «Lo sapete che, per me, sarebbe una buonissima idea su cui lavorare, ovviamente a braccetto con l’amministrazione comunale di Gorizia. Ne ho parlato più volte con il sindaco Ziberna ma lui non la pensa esattamente così. Ma continuerò a lavorare per dare un’unica denominazione a un luogo iconico che è diventato il simbolo della collaborazione transfrontaliera e del confine finalmente abbattuto».

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Bilancio molto positivo anche per il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. «Questa - esordisce - è la città che volevamo e per la quale abbiamo lavorato tanto e, ancora, lavoriamo. La città è stracolma di turisti che mi esprimono il loro grande apprezzamento per una Gorizia che non conoscevano. Ne apprezzano innanzitutto pulizia, aiuole, architettura. Sono affascinati dalla nostra storia».

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Il primo cittadino di Gorizia lancia anche un appello. Forte e chiaro. «Dobbiamo fare in modo, tutti insieme, che questo clima, al netto del numero di eventi che ovviamente sono maggiori nell’anno in corso, rimanga anche nei prossimi anni. Questa è la sfida che dobbiamo e possiamo vincere. Gorizia, grazie anche alla poderosa promozione avviata dalla Regione Fvg, che ringrazio una volta di più, sta entrando nel circuito delle città da visitare, anche nei prossimi anni.

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