Derby tra Pallacanestro Trieste e Apu Udine: Battisti è la colonna sonora di un tifo da brividi e lacrime

Spettacolo senza eguali sugli spalti per un appuntamento storico che tutti aspettavano da oltre vent’anni. Lo show delle seimila bandiere biancorosse

Lorenzo Gatto
Grande festa sugli spalti prima e durante il derby con una coreografia che resterà nella storia sulle note dei “guardini di marzo” (Bruni)
Grande festa sugli spalti prima e durante il derby con una coreografia che resterà nella storia sulle note dei “guardini di marzo” (Bruni)

Dopo ventuno anni di astinenza nella massima serie, il basket italiano ha finalmente riabbracciato la sfida più sentita del Friuli-Venezia Giulia. Un derby che va oltre i due punti in palio, un incrocio di storie, passioni e un orgoglio campanilistico che affonda le radici nella tradizione sportiva della regione. E il ritorno in serie A di questo scontro epocale non ha tradito le attese, offrendo sugli spalti uno spettacolo che ha fatto da degna cornice alla partita. Ambiente caldo e ribollente di passione già prima della palla a due, il merito principale, come sempre, alla Curva Nord che ha regalato una coreografia da brividi, un viaggio emozionante attraverso la storia cinquantennale del basket cittadino.

Pallacanestro, Trieste scaccia i fantasmi e vince il derby
Foto Bruni

Sei striscioni imponenti, srotolati con precisione millimetrica subito dopo l'esecuzione degli inni nazionali, hanno celebrato le realtà che hanno scritto le pagine più gloriose della pallacanestro a Trieste: Hurlingham, Bic, Stefanel, Acegas, Alma e Allianz. Un elenco che non è solo un succedersi di sponsor, ma una vera e propria cronistoria delle epoche, dei trionfi e delle rinascite della squadra.

Accanto a questi simboli, un ulteriore striscione ha commemorato il logo dei cinquant’anni, un tributo alla longevità e alla resilienza di una piazza che vive di pane e basket. L’impatto visivo è stato clamoroso con i sei striscioni immersi in un mare di bandiere biancorosse.

Nel PalaRubini biancorosso risuona "I giardini di Marzo" di Battisti

A fare da colonna sonora, "I giardini di marzo” di Lucio Battisti: non una semplice coreografia ma una dichiarazione d'amore, un'affermazione di identità che ha coinvolto ogni singolo spettatore presente.

La partita, al netto degli sfottò che da sempre fanno parte della storia di queste partite, ha visto il palazzo stringersi attorno alla squadra in un match che ha mantenuto le premesse della vigilia ed è stato durissimo. Tensione palpabile nel corso di tutti i quaranta minuti, una tensione che si è sciolta in una incontenibile e liberatoria gioia solamente nei secondi finali dando il via alla festa biancorossa.

La curva esplode e canta assieme ai suoi giocatori, la sciarpata che accompagna la Marinaresca è da brividi e lascia l'immagine di una serata di festa che dovrà essere il punto di partenza per la stagione di una squadra che da questa vittoria dovrà ripartire

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