Pallacanestro Trieste a Cantù per il bis, maxischermo al PalaTrieste

Giovedì alle 21 a Desio la gara2 contro Cantù, sulle ali dell’entusiasmo. Incognita Candussi. Il Palasport di Valmaura apre le porte ai tifosi, tutti a condividere le emozioni
Roberto Degrassi
I tifosi della Curva Nord al seguito della squadra (Foto Grassi/Lasorte)
I tifosi della Curva Nord al seguito della squadra (Foto Grassi/Lasorte)

TRIESTE Centocinquanta a Desio. Gli altri al PalaTrieste davanti al maxischermo. Una gara2, quella tra Cantù e Pallacanestro Trieste, da emozioni forti e che potrebbe schiudere ai biancorossi splendide prospettive. Palla a due giovedì 6 giugno alle 21, ancora in terra lombarda, diretta su Rai Sport e la PallTrieste stavolta ha deciso che un’occasione così merita di essere condivisa: porte aperte al palas di Valmaura a partire dalle 20.15, ingresso gratuito, verrà comunque consegnato un ticket d’ingresso per un’estrazione di premi a metà partita.

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Applausi per la Pallacanestro Trieste (foto Grassi/Lasorte)

La febbre biancorossa, del resto, sta salendo e un biglietto per gara3 è diventato più raro e introvabile di un Gronchi rosa. La partita di giovedì in caso di vittoria incanalerà decisamente la serie di finale: il calendario offrirebbe a Trieste due eventuali chances per chiudere il conto. Anche in caso di ko, comunque, la squadra di Jamion Christian potrà contare su due tornate davanti a 6mila tifosi, con un entusiasmo trascinante.

Il match

Ma, intanto, pensiamo a gara2. Pressione psicologica notevole sulle spalle del quintetto brianzolo, Trieste che deve cercare di rispolvera il tema tattico già ben sviluppato nella gara2 dei quarti e della semifinale: cominciare in modo deciso, senza permettere che gli avversari si autoalimentino di carica agonistica con un break iniziale. Più Trieste starà in partita, più crescerà la tensione nei canturini. I biancorossi sono in grado di farcela? Sì, lo hanno appena dimostrato. Hanno vinto cinque gare esterne di fila (sei se aggiungiamo Rieti, epilogo della fase a orologio) e hanno due giocatori che con il loro talento e la capacità di lettura delle situazioni di gioco stanno marchiando i play-off. Michele Ruzzier e Ariel Filloy. Nessun’altra squadra ha due “piccoli” con lo stesso senso tattico e capacità di individuare rapidamente le soluzioni in campo.

Incognita Candussi

Vedere Francesco Candussi uscire zoppicando ha messo in apprensione staff tecnico e tifosi. Il lungo ha rimediato una botta a un ginocchio, cadendo con un avversario in un’azione che peraltro lo aveva visto punito con il quarto fallo. I primi riscontri sono incoraggianti, non si tratterebbe di niente di serio ma solo oggi verrà deciso come comportarsi.

Tradizionalmente la società biancorossa sceglie sempre la strada della prudenza e lo aveva dimostrato anche in gara3 a Valmaura contro Forlì, lasciando precauzionalmente fuori Reyes. A proposito del portoricano, vederlo muoversi dà sempre l’impressione che sia lontano dall’essere al top della condizione atletica eppure l’altra sera è cresciuto alla distanza e se non è stato esplosivo sotto i tabelloni ha saputo comunque graffiare trovando anche un paio di soluzioni vincenti in post.

Un gruppo coeso

La conferma che nel gruppo tutti sono disponibili a fare esclusivamente ciò che serve per il risultato collettivo, nessuno pensa alle statistiche personali o a essere lui l’uomo della provvidenza. Un gruppo coeso nel quale sembra essere stato assorbito anche Menalo, l’ultimo ad aggiungersi, e nel quale ha un ruolo importante anche Luca Campogrande, costretto a stare a guardare i compagni di squadra perchè le regole non consentono una rotazione superiore ai 10 senior. Prima della partita ogni giocatore va a raccogliere l’incitamento dell’esterno romano. Un’immagine di affiatamento, come vedere Stefano Bossi abbracciare a lungo l’amico Francesco Candussi prima che questi entri nello starting five. Inezie, si dirà. La forza di un gruppo è fatta anche di inezie così. E se un gruppo è solido è anche più facile che vinca. Lo sta raccontando la favola biancorossa.

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