Pallacanestro Trieste e i due stop da gestire: cosa non è andato finora

Per Trieste un esordio ben al di sotto delle ambizioni: attacco statico e difesa poco solida le questioni aperte

Lorenzo Gatto
Toscano-Anderson in azione (Bruni)
Toscano-Anderson in azione (Bruni)

Un inizio di stagione amaro, ben al di sotto delle ambizioni e delle aspettative della vigilia. La Pallacanestro Trieste costruita per consolidare il sesto posto dello scorso anno e onorare il ritorno in Europa con la Basketball Champions League, si trova già di fronte a un bivio dopo appena due uscite ufficiali.

Pallacanestro Trieste, esordio amaro in Europa
Colbey Ross al tiro. Foto BCL

La sconfitta casalinga contro Trapani in campionato e il passo falso in Bcl a Würzburg, hanno fatto suonare un campanello d’allarme, evidenziando problemi sia in attacco che in difesa dove automatismi e fluidità del gioco sono ancora un miraggio. Due partite sono poche per emettere sentenze definitive, i segnali però sono chiari e non vanno sottovalutati.

La trasferta di sabato al PalaBarbuto contro Napoli sarà un’opportunità per cercare l’attesa scossa: coach Gonzalez dovrà puntare sulla coesione del gruppo, sul risveglio dei suoi leader e su una ritrovata aggressività per far partire finalmente la sua stagione.

Pallacanestro Trieste, uno schiaffo inatteso
Gonzalez a colloquio con la squadra durante un timeout Foto Bruni

Trovare un’identità

Il primo passo per sbloccarsi è ritrovare la solidità difensiva, maggiore pressione sulla palla e migliori rotazioni possono generare inerzia e facilitare il gioco in transizione, cosa che a sua volta può sbloccare un attacco al momento troppo statico. Il problema non è solo strutturale, ma anche individuale.

A colpire è soprattutto l’impatto negativo di un giocatore attesissimo come Juan Toscano-Anderson, l’ala ex Nba arrivata per essere un punto di riferimento tecnico e carismatico. Il suo contributo è stato finora al di sotto delle attese, un fattore che unito all’involuzione della “vecchia guardia” rende l’attacco di Trieste prevedibile e farraginoso.

Effetto Toscano-Anderson

La Pallacanestro Trieste ha scommesso forte sull’ex Golden State Warriors, un giocatore che porta con sé l’esperienza di un titolo Nba. L’impatto, finora, è stato deludente. González deve integrarlo nel sistema in modo più efficace, sfruttando la sua versatilità e la sua energia difensiva per trasformarlo da enigma a fattore risolutivo. Il suo carisma e la sua mentalità vincente devono emergere ora, in un momento di difficoltà.

La vecchia guardia

L’involuzione dei giocatori protagonisti della passata stagione è evidente. Jarrod Uthoff e Jeff Brooks devono ritrovare l’energia e l’efficacia che li hanno resi protagonisti. Il loro calo di rendimento è l’emblema di una squadra che non gira: rimetterli al centro del gioco e renderli più incisivi in entrambe le metà campo è sicuramente uno degli imperativi per coach Gonzalez.

Così come imparare a gestire Ross prendendo le cose positive dal suo gioco e limitandone i difetti e ritrovare Markel Brown, altra colonna della passata stagione, chiamato a dare un segnale in termini di aggressività e punti.

Verso Napoli

La squadra è partita dalla Germania e ha lasciato Würzburg facendo rotta su Napoli. Alcuni giorni all’ombra del Vesuvio per preparare una partita nella quale andare a caccia dei primi punti della stagione.  Dopo l’anticipo della seconda di campionato, Trieste tornerà con la testa sulla Champions League per l’esordio casalingo di mercoledì 15 ottobre contro il Galatasaray.

Riproduzione riservata © Il Piccolo