Pallanuoto Trieste, il ritorno di Grace tra le Orchette

La maturazione della Marussi dopo l’anno a Civitavecchia: «Tra piscina e Giurisprudenza tanti sacrifici, ma sono felice»

Riccardo Tosques
La triestina Grace Marussi in azione (Pallanuoto Trieste)
La triestina Grace Marussi in azione (Pallanuoto Trieste)

 

«Sono tornata a casa, più matura e con la voglia di vincere almeno un trofeo per la mia amata città».

Grace Marussi, ventunenne attaccante triestina, dopo l’anno in prestito alla Nautilus Civitavecchia culminato con la promozione in A1, è tornata alla corte del presidente Samer diventando uno dei pilastri delle Orchette di coach Mirarchi. Una giocatrice-studentessa che ha un sogno nel cassetto: entrare nel mondo dell’avvocatura.

Marussi, un anno a Civitavecchia: che bilancio stiliamo?

«È stato un anno tosto quello in Lazio. Dopo dieci anni a giocare per la Pallanuoto Trieste il prestito è stato molto formativo, sia a livello sportivo che umano. Abbiamo ottenuto una promozione in A1, che porterò sempre nel mio cuore. Rientrare a casa, però, è stato veramente bello: casa è sempre casa».

Era rimasta in contatto con le Orchette?

«Assolutamente sì. Ho mantenuto i rapporti a distanza sia con le mie ex compagne di squadra che con la dirigenza. Da Civitavecchia ho guardato le partite di Trieste facendo il tifo da remoto».

Al suo rientro a Trieste ha iniziato la nuova stagione agonistica con buoni risultati. Contenta?

«Sono tornata con obiettivi ancora più ambiziosi perché vorrei vincere almeno un trofeo per la mia amata città. Sì, questo avvio di stagione sta andando bene. Le due vittorie in Euro Cup ci hanno dato tanta fiducia. Attendiamo ora il match casalingo contro il Catalunya».

Prima però c’è un ostacolo importante in campionato: che Orizzonte Catania si aspetta questa sera?

«Le siciliane sono supertitolate e rimangono tra le compagini più forti della Serie A1. Noi forse abbiamo perso qualche punto per strada, ma vedo che siamo migliorate molto rispetto ai primi allenamenti. Tutte stanno danno il 100%, sia in acqua che in palestra. Con Catania, come sempre, sarà una battaglia».

Quanto peserà l’assenza per squalifica di Morgan McDowall?

«Morgan è molto importante per il nostro gioco. Senza di lei dovremo comunque dare il massimo e puntare ai tre punti. Sarà il suo ultimo turno di squalifica in campionato: poi tornerà con noi e saremo davvero al completo».

Tanta pallanuoto, ma anche tanto studio, soprattutto in questo periodo, vero?

«Sì. Sono iscritta alla facoltà di Giurisprudenza. Sono al terzo anno. Adoro quello che studio. Da metà dicembre inizierà la sessione invernale di esami. Mi divido tra piscina e libri, faccio tanti sacrifici, ma sono felice».

Poche settimane fa è venuto a mancare un suo grande tifoso, zio Roberto Perossa.

«La sua mancanza si fa sentire ogni giorno, ma allo stesso tempo lo porto con me, in ogni momento. Sto dedicando a lui ogni mia vittoria e ogni mio gol: mi ha sempre sostenuta e ha sempre creduto in me in ogni momento. Anche le mie compagne di squadra sono state fondamentali, mi sono state vicine e mi hanno aiutata a superare questo periodo difficile. Zio Roby ci manca». —

Riproduzione riservata © Il Piccolo