Addio a Davide Zotti, la passione lo portò al vertice della Triestina

TRIESTEE’ venuto a mancare Davide Zotti. All’improvviso e prematuramente ha lasciato a 55 anni la moglie Manuela e le figlie Costanza e Carlotta. Figlie che lo accompagnavano quasi sempre allo stadio,...

TRIESTE

E’ venuto a mancare Davide Zotti. All’improvviso e prematuramente ha lasciato a 55 anni la moglie Manuela e le figlie Costanza e Carlotta. Figlie che lo accompagnavano quasi sempre allo stadio, quando da presidente della Triestina frequentava il Rocco e i campi dell’Eccellenza. Allo stadio come faceva 30 anni prima lui con il papà Duilio, prima portiere del Milan e poi allenatore. Ecco perché la sua passione per il calcio e la Triestina era autentica. Ed era anche quella la molla nascosta che lo aveva spinto in un’impresa tanto coraggiosa quanto incosciente. In cinque risposero infatti in un caldo pomeriggio dell’8 agosto del 2012 all’appello del sindaco Cosolini per rifondare la Triestina fallita e costretta all’Eccellenza per mano del tandem Fantinel-Aletti. Puglia, Curreli, Labate, Cergol e appunto Zotti, imprenditore nel ramo immobiliare. Ad Andrea Puglia fu affidata la gestione, Davide Zotti fu eletto presidente della Unione Triestina 2012. E vi rimase sino a fine giugno 2013 quando decise di andarsene perché non vedeva possibilità di portare avanti un progetto commisurato alla storia dell’Unione. Lungimirante visto come sono andate le cose.

Non si trovava a suo agio a stare sotto i riflettori ma quando c’era da dare una era in prima linea. Più degli altri aveva compreso il valore e il peso della Triestina. «Anche la serie D è poco per Trieste e per i suoi tifosi». Buon senso e umiltà con la sua squadra a giocare nei campetti friulani.

La nuova Unione acquistò dal curatore fallimentare il materiale sportivo ereditato da quella defunta e Zotti si mise a gestire in prima persona i banchetti allo stadio per vendere tute, scarpe, giubbotti, magliette e quant’altro. Molti in città ancora le indossano, e anche lui in questi anni spesso le ha indossate. Con quell’orgoglio e quella passione che tanti hanno apprezzato. Zotti ha contribuito a tenere viva l’anima alabardata sulla quale poi è stata costruita da altri la realtà che ora gioca in serie C. La famiglia (alla quale va il nostro abbraccio) e chi vorrà lo ricorderanno con una Messa sabato 24 novembre alle 16 nella Chiesa di Barcola. —



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