Alonso: «Sarebbe speciale salire sul podio a Monza»

La Ferrari è la Ferrari: da quando esiste ne ha viste di tutti i colori, belle e brutte, ovviamente. A poche ore dall’84esimo Gran premio di Monza di Formula 1 Fernando Alonso e Nico Rosberg rispondono sull’attualità, sulla collisione tra lo stesso Rosberg e Lewis Hamilton, sulla competitività e su che cosa significa per un pilota salire sul podio a Monza. Ma nell’aria c’è qualcosa di diverso e nelle conferenze stampa questo si percepisce subito, poi una domanda inevitabile sembra rimettere tutto a posto: risulta ad Alonso che Luca Cordero di Montezemolo possa lasciare la Ferrari?
«Non so, ho sentito solo rumors, non ho sentito nulla da lui». Alonso è prudente e abile, dicendo l’unica cosa che poteva dire senza dare una conferma ufficiale che non gli compete, sottolineare che quello che ha sentito non lo ha sentito dal protagonista, il che cambierebbe di colpo il significato della riunione con i giornalisti. Anche perché, se fosse come dice la potentissima e informatissima Radio box questo Gp sarebbe l’ultimo con Montezemolo alla presidenza della Ferrari. Si chiuderebbe un’epoca: Montezemolo è presidente dal 1991, dopo aver diretto la Ferrari anche negli anni Settanta.
Radio box – come tutte le radio di quel tipo è intelligente e quasi sempre ben filtrata da inutili panzane – aggiunge anche particolari. Il presidente di Maranello avrebbe colto che i tempi sono cambiati e che bisogna prenderne atto. Non solo il rapporto con Bernie Eccleston (che pure continua a comandare) non è un granché ma anche l’aria a Torino è cambiata, e cambiata molto. La finanza americana che ormai comanda nel Gruppo Fca-Chrysler vuole la Ferrari bene in vista tra i gioielli del Gruppo. Per la verità Radio Box fa anche il nome e il cognome del presidente della Ferrari del terzo millennio e non ci vuole molto a indovinare che si tratti di quello di Sergio Marchionne. Se fosse così, sarebbe solo questione di qualche mese e con un cambiamento che tutto è tranne che un normale avvicendamento. Alonso si è limitato a dire che «se un giorno accadrà che deve andarsene (Montezemolo, ndr) parleremo. In questi cinque anni ho avuto sempre lui come presidente, come mano destra, se accade un giorno sarà tutta una novità». Anche se Alonso non lo dice, sembra quasi inevitabile nei presenti cogliere l’impressione che arrivare sul podio anche quest’anno – proprio con quello che sta succedendo – «sarebbe fantastico». Ma è difficile che si torni a festeggiare con un selfie il secondo posto come nel 2013.
Strano ruolo questo di Alonso, in un momento così, a mediare tra i piloti della Mercedes. Ma mette i puntini sulle “i”: «Hanno l’obiettivo di vincere il titolo, dall’esterno cercheremo di gustarci questa bellissima battaglia. Loro hanno un problema». Loro sembrano sereni ma non sono tipi che scherzano. Hamilton, vittima della collisione, spara sul collega, rispondendo a una domanda sulla fiducia: «Fiducia? Una parola grossa. Ma il box non è diviso».
E Rosberg? Sornione, come sempre, fa finta di niente, e formalmente è corretto, come deve essere: «Mi sono scusato con tutti, a cominciare dai tifosi, perché volevano vedere una battaglia con Lewis che non c’è stata». Ma ora a Monza si vedrà.
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