Ambizioni e idee chiare ma a Mestre non c’è il boom

Tra i segreti un patron entusiasta e la guida di Zironelli. Un primato davanti a meno di mille spettatori
Di Ciro Esposito
Lasorte Trieste 10/10/15 - Serie D, Triestina - Mestre
Lasorte Trieste 10/10/15 - Serie D, Triestina - Mestre

TRIESTE. Il Mestre è finora la regina indiscussa del girone C ma il suo record di vittorie affonda le sue radici nell’ambizione della sua presidenza e nella capacità della sua guida tecnica.

Il numero uno Stefano Serena opera a Conegliano. Ha un’impresa che si occupa di spedizioni ma soprattutto gode di buone relazioni con alcune piccole-medie imprese del territorio. L’ambizione dichiarata è quella di portare il Mestre in LegaPro (con gli scongiuri alabardati) anche se poi per restarci dovrà inventarsi qualcosa. Serena è anche amico del patròn del Calvi Noale Marco Del Bianco il cui fratello Giuseppe è direttore di gestione del Palermo di Zamparini.

Nel giugno 2015 con una triangolazione di diritti e cessione di titoli sportivi Serena porta la sua Mestrina in serie D trasferendo la propria sede a Mogliano Veneto e muta il proprio nome in FC Union Pro (mantenendo la matricola federale della Mestrina 1929 ex Edo Mestre Rsm 1962) e infine l'Union Pro di Mogliano si trasferisce a Mestre cambiando il proprio nome in Associazione Calcio Mestre. Parallelamente il sodalizio sviluppa un valido settore giovanile mettendo in rete alcune società dell’entroterra veneziano.

Le ambizioni del presidente stridono con la mancanza di uno stadio. Ma è un problema che sta per essere risolto. Il Mestre tra non molto avrà a disposizione lo storico Baracca dopo una serie di operazioni sulla proprietà che è tornata al Comune che l’aveva ceduta all’epoca Cacciari a un fondo di investimenti immobiliari.

È stata proprio la società di Serena ad accollarsi gli oneri (circa 300 mila euro) per la messa in sicurezza dello stadio a fronte di una concessione pluriennale da siglare con il Municipio veneziano.

L’obiettivo era quello di trasferirsi da Mogliano (struttura efficiente e moderna ma con una capienza limitata a circa mille spettatori) a Mestre già a dicembre. Ma è probabile che la festa sia riniviata a gennaio. La struttura avrà una capienza di 2.000 spettatori che, in caso di salita in LegaPro, può essere ampliata al doppio. Il fatto è che al momento a Mestre c’è abbastanza entusiasmo ma non un boom, nonostante la concorrenza con il Venezia di Inzaghi non si senta di fatto, sia per motivi di campanile (e politico cavalcato dai separatisti mestrini) che per la situazione logistica (difficoltà a raggiungere Sant’Elena). Finora mai più di 800-mille spettatori in casa (350 gli abbonati).

Ma Serena, una volta inserita la società in serie D, ha voluto fare le cose per bene. Ha chiamato alla sua corte il più gettonato tecnico della categoria e ha dato a Mauro Zironelli carta bianca sull’allestimento della rosa.

L’ex tecnico di Sacilese e Alto Vicentino ha costruito la squadra con le sue mani. Per fare un esempio Sottovia è un suo pallino e il bomber lo sta ripagando (11 reti cone França) e lo stesso discorso vale per Beccaro e Kabine. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La Triestina ha più del triplo degli spettatori, il Mestre sei punti di più in classifica.

Ma i giochi sono tutt’altro che chiusi. O almeno questa è la speranza dei triestini.

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