Arianna Fontana in gran forma trascina la staffetta in finale

SOCHI. Il matrimonio imminente non distrae Arianna Fontana. La partenza olimpica dell'azzurra dello short track è subito a razzo: avanti ai quarti nei 500 metri (43.568 il tempo), la sua prima gara individuale, la Fontana andrà a caccia della finale giovedì. Intanto però ha spinto la staffetta nella gara che assegna le medaglie: con lei in squadra Lucia Peretti, Martina Valcepina e Elena Viviani (queste ultime invece fuori nelle batterie dei 500) che accedono alla finale A grazie al secondo posto nelle eliminatorie (battuti Giappone e Olanda) dietro la Cina. Martedì 18 febbraio la quaterna azzurra affronterà, oltre alle cinesi, Corea e Canada, che hanno avuto lasciato fuori Russia e Ungheria.
Nei 1500 metri maschili intanto prime medaglie: l'oro è andato al canadese Charles Hamelin, argento al cinese Tianyu Han e bronzo al russo Victor An. Yuri Confortola è stato eliminato nelle semifinali (quinto nella sua batteria) chiudendo la gara olimpica al 14.mo posto.
Tutte le speranze sono quindi riposte nella Fontana, due bronzi in altrettante edizioni dei Giochi disputate. «È la mia terza esperienza olimpica, ma i Giochi trasmettono sempre un'emozione speciale - dice dopo le prime gare - mi sento bene, il ghiaccio mi piace e, rispetto a Vancouver, sono più consapevole dei miei mezzi. Dovevo andare forte per guadagnare una posizione ottimale in vista delle fasi successive dei 500».
Dopo il bell'inizio dell'Italia l'azzurra, che a maggio sposerà sul Lago di Como il collega di nazionale, americano naturalizzato, Anthony Lobello, vuole fare il resto: «Darò come sempre il massimo - sorride - sarebbe bello festeggiare qualcosa di importante dopo le medaglie di Innerhofer e Zoeggeler. Sono contenta per loro, Armin è Armin, Inner si è fatto sempre trovare pronto nei grandi appuntamenti. Le loro imprese non fanno che darmi una spinta in più, anche perché sarebbe ora che a festeggiare sia una ragazza, però non per questo sento una responsabilità maggiore: in pista faccio sempre il massimo, per cui se non vinco resto delusa ma con la coscienza a posto per aver dato tutto».
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