Brasile fuori dalla Coppa America. Dunga: «Tutta colpa di un virus»

SANTIAGO. L’incubo che ritorna. Il Brasile viene eliminato dal Paraguay nei quarti di finale della Coppa America, esattamente come quattro anni fa. Allora si giocava in Argentina, ora in Cile ma l’esi...
epa04821933 Brazil's coach Dunga prior to the Copa America 2015 quarter-final soccer match between Brazil and Paraguay, at Estadio Municipal Alcaldesa Ester Roa Rebolledo in Concepcion, Chile, 27 June 2015. EPA/FELIPE TRUEBA
epa04821933 Brazil's coach Dunga prior to the Copa America 2015 quarter-final soccer match between Brazil and Paraguay, at Estadio Municipal Alcaldesa Ester Roa Rebolledo in Concepcion, Chile, 27 June 2015. EPA/FELIPE TRUEBA

SANTIAGO. L’incubo che ritorna. Il Brasile viene eliminato dal Paraguay nei quarti di finale della Coppa America, esattamente come quattro anni fa. Allora si giocava in Argentina, ora in Cile ma l’esito è il medesimo. Non basta alla Selecao un gol dell’ex milanista Robinho, il micidiale Gonzalez con due rigori (uno nei regolamentari e uno nella lotteria finale) consente al Paraguay di approdare in semifinale dove affronterà l’Argentina di Messi. Termina 4-3 una partita combattuta (1-1 al 90’), con un Brasile deludente privo del suo asso Neymar squalificato. Dall’altra parte i paraguaiani si confermano compagine ostica, rognosa e che non a caso quattro anni fa si arrese in finale solo all’Uruguay.

«Colpa di un misterioso virus e degli infortuni». Carlos Dunga spiega così la clamorosa eliminazione del Brasile dai quarti di Coppa America per mano del Paraguay. «Non voglio che suoni come una scusa, ma ho avuto 15 calciatori che hanno preso un virus negli ultimi giorni e quindi hanno dovuto limitare gli allenamenti - assicura il ct verdeoro -.Mal di testa, febbre, alcuni hanno vomitato. Era una partita in cui avevamo bisogno di velocità, ma non l’abbiamo avuta». In questa Coppa America «abbiamo perso cinque giocatori per infortunio, questa è un’altra delle ragioni», sottolinea

Dunga aggiungendo, a proposito della squalifica che non ha permesso a Neymar di scendere in campo, che «storicamente, questa competizione è sempre stata complicata per il Brasile. Però, quando si perde, si dice sempre che manca qualcuno. Neymar è importante per il Barcellona e per la Selecao, però abbiamo altri giocatori di qualità. Ci manca un pò di esperienza, ma questo torneo per noi è stato molto importante per acquisire l’esperienza necessaria in vista delle qualificazioni ai Mondiali». Due parole anche sul Paraguay: «Abbiamo cercato di neutralizzare la loro principale giocata, ovvero il gioco, e solo in due occasioni ci hanno superato». Particolarmente soddisfatto Ramon Diaz, ct di un Paraguay che ha centrato l’impresa: «È stata una partita emozionante. Sapevamo come gioca il Brasile, le sue caratteristiche, le sue virtù, e le abbiamo contrastate bene. Abbiamo fatto quello che volevamo. Nessuna delle big fin qui ci ha battuto, ora abbiamo una semifinale contro una delle migliori squadre al mondo. Dobbiamo riposarci», conclude Diaz.

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