Campagnolo pronto a chiudere la porta

Da quarto portiere della Pallamano Trieste a possibile titolare sabato a Merano. «E pensare che volevo andare via»
Di Lorenzo Gatto
Silvano Trieste 03/12/2014 Antonio Campagnolo
Silvano Trieste 03/12/2014 Antonio Campagnolo

TRIESTE. Sta vivendo con grande serenità la settimana che potrebbe portarlo all'esordio assoluto dal primo minuto con la maglia della Pallamano Trieste. Antonio Campagnolo, portiere classe 1990, una vita trascorsa con addosso la maglia biancorossa, si sta preparando con grande scrupolo in vista della partita che sabato a Merano metterà in palio 3 punti fondamentali nella rincorsa della formazione di Oveglia al secondo posto. In attesa di notizie su Zaro, che sabato scorso contro la Forst ha subito un lieve infortunio al ginocchio, in questi giorni sta facendo terapia e appena domani proverà sul campo per capire se potrà partire per l'Alto Adige, Campagnolo lavora sentendo addosso la fiducia di società, tecnico e compagni di squadra. Curiosa la sua parabola, se è vero che appena qualche mese fa aveva chiesto di essere ceduto in prestito alla Polisportiva Opicina.

«Sapevo di essere chiuso - racconta Antonio - ed è normale che chi fa sport e si allena ogni giorno senta poi lo stimolo e la voglia di giocare. Giorgio (Oveglia, ndr) mi ha chiesto di restare e sono stato ben felice di farlo». E così, dopo aver visto prima Postogna e poi il terzo portiere Bozic fermarsi, Antonio è entrato a tutti gli effetti nelle rotazioni, spendendo qualche minuto in campo nel corso di questo girone d'andata. Spezzoni di partita che nelle ultime settimane lo hanno visto protagonista nella sfida del PalaRubinie contro Cologne e in quella di sabato scorso contro Bressanone.

Eppure, nonostante le responsabilità crescenti, Campagnolo resta tranquillo. «È chiaro che essere partito come quarto portiere e trovarmi al centro dell'attenzione alla vigilia di una partita difficile come quella di Merano faccia un certo effetto - sottolinea - ma cerco di vivere nella maniera giusta quello che sta succedendo. Il divertimento deve essere alla base di tutto, provo a pensarla così per affrontare nella maniera giusta questa vigilia». Un modo di pensare molto simile a quello dell'altro Campagnolo, di nome Giacomo e di ruolo terzino, che si allena da sempre con i biancorossi e che, secondo il parere dei tecnici, avrebbe avuto la possibilità di fare molto di più con la maglia di Trieste.

Vigilia d'attesa dunque, per una sfida che potrebbe risultare determinante in chiave playoff. «Penso positivo - conclude Campagnolo - perchè soprattutto a livello difensivo vedo la squadra in grande crescita. Stiamo giocando bene e credo che sia giusto in questo momento guardare con ottimismo a questo girone di ritorno che è appena iniziato. Secondo me con il Pressano ce la possiamo giocare alla pari: sarebbe bello restare a ruota fino allo scontro diretto e poi giocarci tutto nella sfida in programma a Chiarbola».

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