Campanello: «L’Ardita in C, a Gorizia c’è tanta voglia di basket»

GORIZIA. «Era ora: sono molto contento che l’Ardita sia approdata alla C nazionale, a Gorizia c’è grande bisogno di basket e questa società sa lavorare con programmi realistici e concreti». Fabrizio...
Di Guido Barella

GORIZIA. «Era ora: sono molto contento che l’Ardita sia approdata alla C nazionale, a Gorizia c’è grande bisogno di basket e questa società sa lavorare con programmi realistici e concreti».

Fabrizio Campanello è uno dei tanti goriziani cresciuti a pane e basket che ora del basket ha fatto la propria professione: lavora infatti come procuratore nella Sport Project Agency assieme ad Alessandro Romboli, che da queste parti si ricorderà come giocatore in B1. E come procuratore (nato a questa professione alla scuola di un certo Carlton Myers) Campanello conosce bene il mondo della palla a spicchi. Anche locale. «Certo, la perdita di un club di riferimento ad alto livello ha inciso in maniera pesante, però questa regione continua a essere un bacino di talenti: certo è che, in questo momento, se un ragazzo vuole fare il protagonista, deve accettare di andare in giro per l’Italia. Pensate che ci sono aree, penso alla Sicilia ma non solo, dove il solo fatto di provenire dai vivai di club del Friuli Venezia Giulia è considerato motivo di preferenza». E allora ecco Mirco Turel a Imola, Francesco Candussi a Venezia o anche Luca Manservisi, goriziano, esploso ad Acireale e da lì passato poi in Lombardia, a Mortara.

Mentre ad agosto Campanello sarà in Lituania per gli Europei under 18 (in maglia azzurra ci sarà un suo ragazzo, Vincenzo Pipitone, trapanese ora a Venezia), oggi il giovane procuratore goriziano - che nel passato ha lavorato anche come massaggiatore nella Nuova Pallacanestro Gorizia e non solo - continua a girare l’Italia a vedere partite, stage e allenamenti. «Lavoro soltanto con giovani italiani, per dare loro la possibilità di fare una bella carriera da professionisti» spiega. Sognando di rivedere Gorizia nel giro che conta. Intanto, l’Ardita un piccolo passo l’ha fatto.

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