Conte, scudetto e Inter futura «Zhang? Ora non ci penso»

Il tecnico non risparmia frecciate, però guarda al campo evitando le tabelle L’Atalanta punta al secondo posto. Gasperini: «Non sarà facile, ma è possibile»
Antonio Barillà



I due pareggi consecutivi dell’Inter non preoccupano Antonio Conte, fiducioso non solo per il vantaggio, ma anche per le prestazioni offerte: «Abbiamo fatto un percorso sopra ogni aspettativa, i ragazzi sanno che manca un ultimo step e sono tranquilli. Contro Napoli e Spezia avremmo meritato di più, questa squadra ha il focus giusto: abbiamo la fortuna di non dover stilare tabelle, il vincente pensa a se stesso, dobbiamo guardare a noi e rimanere concentrati».

Lo scudetto è a un passo, basta allungare le mani, però l’allenatore non si sbilancia, sospeso tra scaramanzia e prudenza: «Abbiamo la possibilità di chiudere la stagione facendo qualcosa di straordinario, ma ancora non abbiamo vinto nulla e parlare adesso sarebbe da presuntuosi».

Conte non sbricia oltre il Verona, avversario di oggi, e schiva ogni «domanda futuristica», però, quando elude il commento richiesto sul sostegno di Zhang, la volontà di parlare esclusivamente del match fatica a nascondere una frecciata: «Non mi interessa entrare nell’argomento a poche ore dalla partita. Educatamente non ho piacere a rispondere, penso sia giusto concentrarci sui 90’ perché ci stiamo giocando due anni di lavoro». Magari ci sarà un confronto a fine mese, quando Zhang verrà in Italia e saranno dipanate le strategie per la prossima stagione, grazie anche ai 250 milioni attesi di un fondo americano.

«Conte, assieme a Gasperini, è l’allenatore più forte del campionato – dice Ivan Juric, tecnico gialloblù, ricambiato nei complimenti – . L’Inter ha anche la rosa migliore, ha tenuto i migliori e innestato profili che riteneva le mancassero: il suo cammino non mi sorprende, per fermarli bisogna essere tosti, non ci sono altri modi».



Altra partita clou della domenica, sarà Atalanta-Bologna: i bergamaschi, dopo l’occasione persa a Roma, cercano il decollo verso la Champions League, sperando di insidiare il Milan di scena domani sul campo della Lazio.

«Non c’è stato alcun calo di concentrazione – spiega Gasperini –, certi gol sbagliati all’Olimpico li faceva un ragazzino o un amatore: dispiace, ma io devo guardare la prestazione e quella c’è stata. Invece di ricordare i punti che abbiamo perso fino a questo momento, però parlerei dei 65 che abbiamo fatto, che sono tanti. Tutte le squadre possono dire di aver perso punti per strada. Mancano sei partite e dobbiamo puntare al secondo posto: non sarà facile, ma è possibile». —



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