Dal Buonarroti all’esordio in A Palumbo, il vichingo bisiaco

TRIESTE
Studia al liceo monfalconese “Buonarroti”, legge i gialli di Jo Nesbø e a 18 anni ha firmato il suo primo contratto da professionista.
Lui è Martin Njøten Palumbo. E il nome dice già molto. Nato in Norvegia, a Bergen, il 5 marzo 2002, da mamma scandinava e papà italiano, da quando ha 3 anni e mezzo Martin vive a Monfalcone, trascorrendo nella terra dei Vichinghi solamente le vacanze scolastiche. Il calcio è sin da piccolo la sua passione. Inizia a neanche 5 anni con i Primi calci del Monfalcone sotto la direzione dell’allenatore Tricarico, poi viene seguito dal compianto Mario Deotto. Martin prosegue giocando prima con la Fincantieri e poi con l’Ufm.
Il ragazzo ha talento. Fa alcuni provini con l’Inter che però non vanno a buon fine. Nel mentre si mette in mostra anche nel ping pong (il padre, Gianluca, all’epoca è presidente del Tennistavolo Isontino) prendendo parte ad uno stage della nazionale. Ma il calcio ha la meglio.
In prima media viene visto dall’Udinese dove emergono le sue caratteristiche di attaccante. Il suo caparbio piede sinistro si abbina ad una grande intelligenza tattica non comune a quell’età. Giunto negli Allievi nazionali, le qualità di Martin vengono notate ben oltre Udine tanto da essere convocato prima nella nazionale italiana U15 per uno stage, poi nel torneo delle Regioni U17 ed infine nella doppia amichevole dell’U18 contro la Slovenia con tanto di gol segnato a Sesana.
Le premesse sono ottime ma lo spazio in azzurro è quello che è anche perché la competizione è elevata. Il doppio passaporto, allora, aiuta. Palumbo viene chiamato dall’Under 18 della Norvegia e va subito in gol contro l’Irlanda. Il 7 febbraio scorso, nel 3-2 inferto alla Romania durante il torneo di La Manga, realizza una doppietta che aumenta le sue quotazioni dopo un inizio di campionato con la Primavera niente male.
Il lockdown potrebbe complicare l’ascesa del ragazzo invece con una rosa ridotta Gotti pensa proprio a lui per il finale di stagione. E così, dopo aver messo nel curriculum dodici convocazioni, le ultime con Torino ed Atalanta, rimanendo sempre in panchina, proprio all’ultima giornata arriva la piccola enorme gioia di giocare qualche scampolo di partita al Mapei subentrando in pieno recupero a Wallace nella vittoria conquistata ai danni del Sassuolo. La ciliegina sulla torta? La firma sul suo primo contratto da professionista. Una scelta presa dopo aver rifiutato l’offerta di un paio di club dei massimi campionati di Norvegia e Danimarca. Una scelta dettata anche da ragioni logistiche visto che il prossimo anno il vichingo di Monfalcone conseguirà il diploma di maturità. Perché oltre che in campo, anche sui libri, Martin è un talento da serie A. —
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