Daniele Pasa: «A Trieste ho lasciato il cuore»

TRIESTE. Ex giocatore alabardato per tre stagioni a cavallo degli anni Duemila, ex vice di Gotti nella breve esperienza con la Triestina, Daniele Pasa domani affronterà da avversario l’Unione come allenatore. All’andata, la vittoria del suo Montebelluna fu fatale a Costantini, che dopo quel ko venne esonerato.
Pasa, all’andata fu lei in pratica a condannare “Roccia”: che effetto le ha fatto?
Maurizio è mio amico, era anche il mio allenatore ai tempi della Triestina, so quanto tiene a questa squadra. Mi è dispiaciuto molto per quello che era successo, ma il calcio è così e tutto dipende dai risultati.
Dei suoi trascorsi da giocatore alabardato cosa ricorda?
A Trieste ci ho lasciato il cuore: una città stupenda, gente appassionata, uno stadio fantastico. Peccato non essere stati promossi già nelle due stagioni precedenti con Costantini e Mandorlini in panchina.
E dell’esperienza come vice di Gotti cosa le è rimasto?
Un peccato sia finita così presto, a mio parere un esonero affrettato, non abbiamo in pratica avuto modo di lavorare: era una squadra discreta che avrebbe potuto salvarsi, pagammo gli infortuni e il rendimento di qualche giocatore.
Sulla panchina del Montebelluna si sente a casa?
Sì, è la mia città, il campo di allenamento è a tre minuti da casa in auto e dieci in bicicletta. Ho fatto questa scelta perché non sono riuscito a restare con Dal Canto, prima a Padova e poi a Venezia. E sono contento: non ci sono tanti soldi ma il vivaio è sempre buono. Ogni anno due o tre dei nostri giovani partono per strade importanti.
E in classifica siete al sesto posto...
Sì, ci stiamo prendendo molte soddisfazioni. All’inizio ero preoccupato, poi sono sbocciati dei giovani importanti. Abbiamo la squadra più giovane d’Italia per media d’età e sono contento di come vanno le cose.
È bello lavorare con tanti giovani?
Per questo viaggiamo sulle ali dell’entusiasmo: i giovani sono così, se le cose vanno bene il rendimento cresce ulteriormente, ma se vanno male è difficile che ne vengano fuori da soli e bisogna aiutarli.
E della Triestina attuale cosa pensa?
Sinceramente pensavo che potesse essere subito dietro a Pordenone e Marano, ma alla fine i soldi fanno la differenza, se non c’è disponibilità economica è difficile: le squadre vincenti si fanno con i giocatori forti. E quelli costano.
Ma si aspettava che l’Unione incontrasse tante difficoltà?
Come rosa non mi dispiace, per me poteva essere allo stesso livello di Sacilese, Belluno ed Este, ma evidentemente qualche problema deve averlo. È vero che al Rocco per gli ospiti non è facile giocare, ma non lo è neanche per i giocatori di casa, perché è una piazza importante e la gente mette pressione.
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