E adesso nel Milan scoppia il caso Pato

La soddisfazione per il passaggio del turno in Champions offuscata dalla protesta del “papero”: «Voglio giocare di più»
Milano, 11.11.12, Stadio Giuseppe Meazza San Siro, serie A 12a Giornata, Milan-Fiorentina. Nella foto Alexandre Pato deluso dopo il rigore sbagliato
Milano, 11.11.12, Stadio Giuseppe Meazza San Siro, serie A 12a Giornata, Milan-Fiorentina. Nella foto Alexandre Pato deluso dopo il rigore sbagliato

MILANO. Nella serata in cui Mexes segna una rovesciata che «capita solo una volta ogni dieci anni» ed El Shaarawy firma il suo 12.mo gol stagionale, Pato si è ritagliato una parte da protagonista nella sfida che ha significato la qualificazione agli ottavi: in 22’ ha segnato un gol impossibile da sbagliare, ha rimediato una contusione alla coscia che gli costa almeno la sfida con la Juventus e poi ha sorpreso un po’ tutti presentandosi davanti alle telecamere per spiegare che il ruolo di comprimario gli va stretto.

«Il Milan sta facendo bene, El Shaarawy sta facendo molto bene, però - ha detto grattandosi la fronte - io voglio giocare, adesso viene il mio procuratore e vediamo». E il suo procuratore Gilmar Veloz ha confermato che qualcosa bolle in pentola. «Vogliamo capire e valutare bene la situazione con il Milan - ha spiegato l’agente -. Martedì arriverò in Italia, parlerò con Alexandre e con il Milan e poi valuteremo cosa fare. Se potrebbe andare via dal Milan? Non lo so, ne riparliamo dopo martedì».

Tutto ciò ha creato una certa sorpresa nell’ambiente rossonero, dove Pato è stato curato per un infortunio dopo l’altro (l’ultimo, il 12.mo muscolare in 32 mesi, lo ha smaltito a fine ottobre), e si attendeva di rivederlo prima o poi ai livelli dei primi due anni al Milan. Da quando è rientrato ha collezionato due gol, un rigore sbagliato e prestazioni mai brillanti, quattro da titolare e altrettante entrando dalla panchina. Il brasiliano vuole più spazio, ed è disposto a cercarlo altrove a gennaio, a un anno di distanza dal suo trasferimento al Paris Saint Germain bloccato in extremis. A Parigi il suo nome non è più d’attualità e in fila non ci sono Real Madrid e Chelsea, come fino all’estate 2010. Ora al massimo c’è il Corinthians e un prestito in Brasile può essere la soluzione ideale, per Pato e per il Milan.

Non mancano gli attaccanti ad Allegri, e finchè El Shaarawy viaggia a questa media (16 gol in 21 presenze fra campionato, Champions e Nazionale) può tenersi cresta e maglia da titolare. «Allenatore e compagni mi dicono di cercare prima la prestazione e poi il gol - ha spiegato El Shaarawy -. Aiutare la squadra, correndo e tornando a difendere, ripaga». L’ultima impresa è stata sbloccare la partita con l’Anderlecht. Era vietato sbagliare, ma aver conquistato il passaggio agli ottavi con un turno d’anticipo ha risvegliato l’orgoglio di una società che nelle sue ultime dieci partecipazioni alla Champions ha sempre superato la fase a gironi. E ha fatto particolarmente piacere ad Adriano Galliani e al resto del club ricevere i complimenti dal presidente della Juventus Andrea Agnelli. Il Milan ovviamente si augura che anche i bianconeri raggiungano gli ottavi, in nome del ranking Uefa e dei rapporti fra le due società, tornati buoni dopo le tensioni della scorsa primavera, culminate attorno alla partita del “gol fantasma” di Muntari. «La partita di domenica contro la Juventus è importante e difficile per quello che è successo l’anno scorso» ha detto a Milan Channel Mattia De Sciglio. In difesa è in dubbio Mexes, che dopo il gol fantastico ha rimediato un problema al ginocchio.

Riproduzione riservata © Il Piccolo