E l’ex Brunner prepara i portieri dell’Udinese

Il triestino dopo tre anni a Como è giunto in Friuli: «Collaboro con Di Iorio ma seguo sempre l’Unione»

TRIESTE. Il triestino Alex Brunner, ex portiere professionista (nato nel settore giovanile della Triestina), ha da poco rinnovato il suo contratto con l’Udinese quale preparatore dei portieri ed è stato promosso in prima squadra.

Nato l’8 dicembre 1973, ha chiuso la sua carriera agonistica con l’Itala San Marco al termine del campionato 2009/2010, poi ha trascorso il 2010-2011 al Como quale preparatore dei portieri e ha timbrato anche cinque volte il cartellino di presenza in panchina per le squalifiche di Carlo Garavaglia e Oscar Brevi (collezionando due pareggi e tre vittorie).

«Proprio tre anni fa, dopo l’esperienza al Como in Prima Divisione – spiega lo stesso Brunner - ho avuto l’occasione di approdare all’Udinese grazie ad Angelo Trevisan e ho fatto due annate con la Primavera».

E ora una nuova avventura in seno all’Udinese…

«Sono passato in prima squadra, dove collaboro con Lorenzo Di Iorio che da anni cura i portieri. Questo cambiamento è una bella cosa per me, ma devo dire che le due scorse stagioni sono andate bene e sono state importantissime per la mia crescita. Avevo a che fare con ragazzi di talento notevole e dal futuro promettente. Spero di aver lasciato loro qualcosa sia a livello umano che sul piano tecnico. Il giovane Scuffet continua a farLe compagnia… Ha fatto tutta la trafila con il settore giovanile dell’Udinese e nello scorso torneo era con la Primavera. E’ stato vice-campione d’Europa Under 17, è ancora in nazionale e in estate è stato designato terzo portiere della prima squadra. E’ maturo per la sua età ed è già professionista a livello mentale. Ha un futuro enorme davanti; dovremo essere bravi noi a farlo crescere. Gli altri portieri? Nessuno si aspettava l’infortunio di Brkic e questo imprevisto, abbinato al passaggio di Padelli al Torino, ha comportato per forza di cose l’arrivo di Benussi. Anche perché bisogna tenere conto, che Scuffet – in ogni caso – deve crescere. E’ stato difficile il passaggio dall’essere calciatore a lungo al ruolo di allenatore? «Dopo una discreta carriera da giocatore adesso posso dire, che allenare mi piace molto di più anche se giocare mi piaceva sicuramente. E’ più gratificante vedere cosa imparano i tuoi allievi. Per molti è un trauma smettere, ma io già sognavo di fare quello che ora sto facendo». Da triestino Le farà pure piacere, che la Triestina può fare la serie D…

«E’ una grande cosa essere passati dall’Eccellenza alla serie D, ma devo dire che l’Interregionale è al tempo stesso troppo poco per la Triestina e per la città di Trieste, che meritano altri palcoscenici. Il Rocco, poi, è uno stadio bello e spero, che la Triestina possa risalire ancora».

Massimo Laudani

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