Freni a disco sì o no? E c’è il cambio a dodici

GUALDO TADINO (Perugia). «Si va a dormine a mezzanotte e oltre e ci si alza sei ore dopo». Andrea Muratori fa il meccanico al Giro da 22 anni. All’inizio le bici venivano messe su un furgone. Ora, oltre al bus super tecnologico per i corridori, i 4 meccanici del Team Uae Emirates di Fabio Aru e Diego Ulissi, al Giro hanno a disposizione un camion per le bici, ma ha pure un angolo lavanderia e cucina. È il ciclismo moderno. La bici è sempre la bici (in questo caso griffate da Colnago, riferimento del made in Italy del settore nel mondo), ma anche l’attrezzo dei ciclisti è cambiato. Il limite di peso fissato dall’Uci per le bici è di 6,8 kg. «Ogni corridore ne ha tre a disposizione, più due da crono. Aru ha una bici speciale per la salita», spiega Muratori. Si vede che, come agli altri due colleghi al lavoro, manutenere quei gioielli in carbonio non gli pesa. «I trasferimenti sono duri – spiega – ma sull’Etna ci siamo portati avanti col lavoro lavando le bici in quota». Arriva un califfo: Giuseppe Archetti. È il guru, forse mondiale, dei meccanici di biciclette. Ha “corso” 27 Giri d’Italia e 26 Mondiali. Ventisei, sì avete capito bene. «Maglie rosa, tra le altre, con Basso, Cunego, maglie iridate con Bugno, Bettini, Cipollini – spiega – ma la più bella vittoria è il titolo olimpico di Bettini ad Atene 2004. Ho fatto 5 Olimpiadi, ne vado orgoglioso».
Torniamo alle bici. La novità tecnica dell’anno sono i freni a disco. «Ma noi non li usiamo – spiega – la frenata è diversa, bisogna imparare molto bene a frenare col nuovo sistema. Perché i pro non frenano, fanno delle vere e proprie staccate tipo MotoGp. Comunque il disco è il futuro, anche se andranno velocizzati i tempi per la sostituzione della ruota in caso di foratura. Per le bici con i freni tradizionali si tratta di pochi secondi, per quelle dotate di freni a disco l’affare si complica». Rapporti? Ci si avvicina a grandi falcate alla madre di tutte le salite di questo Giro, lo Zoncolan. «Si monterà il 36x29 o il 36x32, decideremo all’ultimo momento”. A proposito di rapporti: la Campagnolo ha lanciato quello a 12 velocità. «Ma c’è solo la versione manuale, mentre l’elettronico, che usano ormai tutti, prevede solo 11 rapporti. Poi Kristoff al Tour userà la bici con un manubrio integrato al telaio». Un prototipo. Buon lavoro, dietro ai successi di un corridore c’è il lavoro di questi professionisti. Di loro si parla poco, ma eccome se fanno fatica anche loro. (a.s.)
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