Furio Benussi sorride «La torta c’è manca la ciliegina»

«Avevamo studiato un’altra partenza, ma applausi a Vasco». E Kosmina dice: «L’arrivo nel cuore della città, che bello»
Maxi Jena, arrivata seconda
Maxi Jena, arrivata seconda

TRIESTE. Appena ha tagliato il traguardo al secondo posto con la sua Jena No borders team, Furio Benussi ha voluto portare la sua barca al fianco di Robertissima, che incrociava davanti al molo Audace. E davanti a Vasco Vascotto si è inchinato togliendosi il cappellino da regata. «Chapeau! Chapeau tutta la vita! Quel gesto ha voluto essere il mio applauso a un grandissimo personaggio della vela quale è Vasco e a un equipaggio eccezionale».

Jena, l'arrivo dell'eterna seconda in Barcolana 47

Lo scorso anno terzo, quest’anno secondo. Nella “nuova vita” di Jena un altro passo avanti. Eppure... Eppure Furio sognava di saltare direttamente al primo posto. E invece... Cosa è successo? «Avevamo studiato, da un punto di vista tattico, tutta un’altra partenza. Poi ci si è messo quel vento che soffiava dall’alto che ci ha scombinato tutte le carte in tavola. In più, ci siamo trovati davanti due barchini... Insomma, il nostro obbietivo era quello di riuscire ad arrivare in testa alla prima boa, magari con un po’ di vantaggio, per poi difenderci sul lato di bolina - nel quale Robertissima era troppo più forte di noi - e infine giocarcela tra Miramare e l’arrivo. E invece è andata in tutt’altro modo. Sì, c’è stata anche quella motonave che si è messa di mezzo, ma quello ci sta, fa parte della Barcolana. E non abbiamo certo perso per quello. Abbiamo perso perché di fronte c’era un grandissimo skipper. E allora ci tengo a ringraziare tutto il mio team e tutti gli sponsor, a iniziare dalla Iveco Officine Fvg: la torta ce l’abbiamo, è mancata soltanto la ciliegina!» E attorno a lui, infatti, si festeggia: «Perché questa è la Barcolana, questa è sempre una bellissima festa».

E allora sorride anche Mitja Kosmina. «Già, abbiamo sbagliato tattica in partenza, due barchini hanno chiuso il varco che avevamo davanti a noi e in quella giungla di barche era un problema manovrare per cercare altro spazio. Poi, è vero, nel lato di bolina loro sono stati troppo più forti» ammette lo skipper capodistriano, uno degli uomini di mare che meglio conoscono il Golfo. «Con quel vento a raffiche è stato difficile, impossibile per noi tenere il passo di Robertissima». Per Kosmina, appena toccata la banchina, è arrivato forte e sincero l’applauso del gran pubblico lungo le rive, che ne ha sempre apprezzato la serietà oltre che le capacità di velista. E a sua volta Mitja è rimasto entusiasta per questo nuovo arrivo della regata, nel cuore della città, davanti a piazza Unità. «Un qualcosa di meraviglioso, davvero unico. Devo fare i complimenti agli organizzatori, uno scenario così, una folla così sono un’esperienza straordinario per chiunque, come noi, ama la follia questo sport».

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